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Fiorentina, rivoluzione Paratici: la decisione su Vanoli e sulla rosa


La sconfitta di Parma ha prodotto due decisioni di segno opposto: Vanoli è e rimane l’allenatore della Fiorentina compatibilmente fino al termine della stagione, il mercato di gennaio rivoluzionerà subito una squadra che così com’è, con un gruppo composto da questi calciatori, non si salverà mai e poi mai. Due decisioni, un unico fautore: Fabio Paratici. Ed è la buona notizia: significa che il dirigente piacentino, ieri ad assistere a Crystal Palace-Tottenham, ha preso in mano la situazione e comanda già al Viola Park anche se ancora non c’è e ci sarà solo dalla settimana prossima.

Fiorentina, con Vanoli fino alla fine

Ma questo è il tempo delle scelte, al limite massimo per farle valere grazie alle trattative invernali, e da qui, raccontano le fonti vicine a Paratici, è partito l’input di chi presto sarà anche ufficialmente al timone di comando del club di Commisso con un contratto a scadenza giugno 2030, quindi molto lungo, tanto lungo da permettergli di intervenire sul presente programmando insieme il futuro. E proprio questo è il senso non di Smilla per la neve ma di Fabio per la salvezza, ovvero per il regalo da fare a Firenze nella stagione che porterà al centenario della Fiorentina: rimanere in Serie A. Che suona quasi come un affronto a chiamarlo regalo ripensando alle aspettative e alle prerogative di agosto (quattro mesi fa, non quattro anni), mentre invece ormai tutti sono consapevoli che si tratti di un’impresa da compiere. Tutti tranne quelli dentro al Viola Park, calciatori per primi, e di conseguenza dall’Inghilterra è arrivata una direttiva chiara e netta che servisse a mettere in chiaro le cose e ad indicare una via precisa a differenza di quanto fatto finora. Non c’è alcuna ultima spiaggia, non ci sono condizioni sine qua non. Tocca a Paolo Vanoli guidare la Fiorentina alla conquista della permanenza in Serie A, trasformando i miseri risultati attuali in numeri dignitosi e soprattutto sufficienti allo scopo: 9 punti in 17 partite che devono diventare almeno 35 punti alla 38ª giornata. Come non si sa, ma il modo lo deve trovare l’allenatore ex Torino (5 punti in 7 gare di campionato da quando siede al posto di Pioli) che per non vederlo sulla panchina dovrebbe fare zero tra Cremonese, Lazio, Milan e Bologna dal 4 al 18 gennaio: ma a quel punto la Fiorentina non la salverebbe più nessuno

Paratici, sarà rivoluzione: i nomi

Diverso il discorso per la squadra: a questo gruppo verrà concessa la fiducia per un ultimo sussulto d’orgoglio contro la Cremonese, poi cambieranno molte facce e molti intestatari degli armadietti nello spogliatoio e delle camere al Viola Park. Andrà via chi ha chiesto di andarsene e chi non sarà ritenuto all’altezza, arriveranno i rinforzi pronti tecnicamente e mentalmente per firmare l’impresa e far parte del nuovo corso che sarà, comprendendo che Firenze non è la Fiorentina ora in fondo alla classifica. Sì, intanto potrebbero essere subito Boga del Nizza in attacco, Martel del Colonia a centrocampo e Coppola del Brighton in difesa, ma altri ce ne saranno. Con Gudmundsson e Kean, che non si muovono perché hanno un impegno da mantenere, a trascinarli. 


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Fonte: http://www.corrieredellosport.it/rss/calcio/serie-a

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