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Inter piccola con le grandi: dal 5-0 Psg ai rigori in Supercoppa, quante beffe


Omai i famosi “tre indizi fanno una prova”, citazione resa celebre nei suoi romanzi gialli da Agatha Christie, in casa nerazzurra sono diventati un elenco quasi infinito. L’Inter non solo da un anno e mezzo ha un cronico problema con gli scontri diretti – di fatto, fra campionato e Champions, quelli vinti si contano sulle dita di una mano -, ma pure con gli atti finali, o quasi, delle competizioni a cui partecipa. L’ultimo sorriso, stampato negli annali, rimane lo scudetto della seconda stella, conquistato matematicamente il 22 aprile 2024 in un derby (allora gli scontri diretti venivano vinti…) e ufficialmente il 26 maggio. Poi c’è stata la notte di gloria contro il Barcellona, semifinale di Champions della scorsa stagione, un unicum però nel panorama di finali e semifinali disputate dall’Inter negli ultimi anni. 

Inter, uno scudetto che manca da tanto

Certo, ci sono stati tanti trofei vinti; con Simone Inzaghi oltre a uno scudetto, sono arrivate anche due Coppe Italia (’21-22 e ’22-23) e tre Supercoppe italiane (’21, ’22, ’23), ma sono state altrettante le delusioni, molte arrivate in serie negli ultimi 18 mesi, senza voler andare indietro nel tempo per ricordare la finale di Champions del 2023 contro il Manchester City (ma quella fu vissuta come una crescita a livello internazionale) o quella di Europa League contro il Siviglia (agosto 2020, in panchina Conte). Un fattore che si sta trasformando in un incubo in casa nerazzurra. L’ossessione per la vittoria di un trofeo che manca da un anno e mezzo, sta ormai pesando tanto nella testa dei giocatori che evidentemente faticano a scrollarsi di dosso quanto accaduto fra gennaio e maggio della scorsa annata, quando dalla Supercoppa italiana persa in maniera clamorosa col Milan (da 2-0 a 2-3 con rete decisiva di Abraham giunta al 93’) alla debacle di Monaco contro il Psg in finale di Champions, i nerazzurri hanno detto addio a quattro possibili trofei. In mezzo, infatti, ci sono stati la Coppa Italia sfumata in semifinale ancora contro il Milan e lo scudetto scivolato via per diversi punti gettati al vento durante il campionato, ma in particolare per il pareggio casalingo con la Lazio alla penultima giornata arrivato nel recupero per un fallo di mano di Bisseck (vi dice qualcosa?). Il tutto corredato dal Mondiale per club dove l’Inter è uscite negli ottavi di finale contro il modesto Fluminense. E ora la Supercoppa. Per fortuna il 2025 è ormai quasi finito. 

Terrore Atalanta

Quasi, perché il 28 dicembre i nerazzurri saranno attesi dalla difficile trasferta a Bergamo contro la rilanciata Atalanta di Palladino. Ieri pomeriggio la truppa interista è rientrata a Milano. Umore pessimo e poca voglia di parlare. Questa mattina alle 11 ci sarà il primo allenamento, poi arriveranno anche alcuni giorni di relax per Natale. C’è bisogno di resettare, in primis la testa, ma anche preparare il fisico a un tour de force assai impegnativo a gennaio e febbraio (i primi impegni del 2026 saranno con Bologna a San Siro il 4, a Parma il 7 e di nuovo in casa l’11 col Napoli), quando si deciderà pure il destino in Champions, se qualificazione diretta agli ottavi o lo spauracchio playoff (con Arsenal a Milano e Borussia a Dortmund).

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