Tralasciando i cambiamenti societari, restando sul campo, sono stati 365 giorni che hanno segnato bocciature definitive, rinascite, ma anche consacrazioni, vedendo sbocciare talenti come quello di Kenan Yildiz, col 10 sempre più centrale nel progetto. Un anno iniziato tra le difficoltà ma che saluta con consapevolezze e certezze ritrovate, figlie di un filotto di risultati importanti maturati tra le varie competizioni. Come sempre, un anno che finisce traccia una linea, portando agli inevitabili bilanci: quindi ecco il pagellone 2025 della Juve.
Juve, i ceduti a gennaio: Danilo 5.5 e Fagioli 5
Menzione particolare per chi ha iniziato il 2025 con i colori bianconeri addosso, ma lasciando la Juve praticamente subito. Parliamo di Danilo e di Nicolò Fagioli, che si sono trasferiti rispettivamente a Flamengo e Fiorentina lo scorso gennaio. Il difensore brasiliano, oltre 200 presenze e fascia da capitano del club, nel lasso di tempo vissuto in bianconero nel 2025 non è mai stato convocato dall’allora allenatore bianconero Thiago Motta, tra i primi nomi dell’epurazione mottiana di quelli sopravvissuti al mercato disastroso di Giuntoli (via Huijsen, dentro Kelly, via Barrenechea e Iling Junior dentro Douglas Luiz e Koopmeiners, via Soulé dentro Nico Gonzalez…). L’ex Real Madrid e Manchester City alla fine è tornato in patria a mietere successi (Libertadores su tutte, con un suo gol lasciando un ricordo emotivo indelebile a Torino ai tifosi e, come rimarcato poco tempo fa, definendo la Juventus la squadra più importante della sua carriera. Al netto delle emozioni però il suo rendimento era in evidente calo già a fine 2024, con partite incubo come Stoccarda e qualche prestazione positiva, sicuramente non da sufficienza.
A salutare a gennaio 2025 è stato anche Fagioli. Per il centrocampista una vita vissuta in bianconero, fino ad arrivare alla prima squadra, e il superamento di un periodo difficile con la Juventus sempre vicina. Il suo talento doveva essere al centro della rinascita anche della Juve ma dopo un primo momento di continuità Thiago Motta non ci ha mai creduto fino in fondo. Nel suo caso nel mese di gennaio tre apparizioni (giocando complessivamente 14′) e 6 partite vissute totalmente in panchina, prima della decisione comune di arrivare ad un trasferimento direzione Fiorentina.
I portieri: Di Gregorio 5, Perin 6, Pinsoglio S.V.
Arriva da interista convinto, portato da Giuntoli dal nulla dopo una buona stagione al Monza con una spesa di quasi venti milioni e per fargli posto viene mandato via a forza Szczesny, un gigante dei pali mondiale. Va da sè che Di Gregorio per prendersi una sufficienza da Juventus debba dimostrare molto, purtroppo non riuscendoci spesso. Prestazioni importanti ma deficit altrettanto evidenti, gol presi da lontano senza potenza né piazzamento nei tuffi e un problema evidente nelle uscite che è costato già alle Juve di Motta e Tudor tantissimi gol presi di testa da posizioni ravvicinate. Resta molto criticato e continua a lasciare la sensazione che con un portiere da Juve lui farebbe tanta panchina. RIM-HANDA-TO
Spalletti dopo il suo arrivo alla Continassa l’ha subito difeso, per dargli fiducia e serenità, proteggendolo da una rivalità con Perin che sarebbe stata sicuramente da valutare tecnicamente e sul campo. “È un gran bel portiere, da quando sono arrivato ha sbagliato quasi niente, sta facendo molto bene, è forte e per questo sarà il primo portiere per tutto l’anno. Poi come detto poco fa si cercano le esagerazioni e si va verso quella direzione là. Io guardo tante partite: mercoledì, martedì, giovedì, domenica, sabato, e ogni partita c’è un portiere di livello alto che sbaglia e penso ‘Mamma mia, se lo sbaglia il mio portiere mi arrabbio’. Io non vedo questi sbagli che fa il mio portiere: non faccio nomi, ma se vediamo i portieri di squadre di primissimo livello fanno robe da matti. Io sono veramente molto contento del mio portiere”.
Perin 6
Ad avercene di secondi portieri così. Ogni volta che è stato chiamato in causa, Perin ha risposto presente con grandissima professionalità, mettendo in discussione la titolarità di Di Gregorio. Un portiere di esperienza, che non a caso è finito nel mirino del Genoa, che lo rivorrebbe tra i pali rossoblù. In effetti è quasi un peccato vederlo così spesso in panchina, ma prima di venderlo il club bianconero dovrebbe trovare un suo sostituto all’altezza, operazione tutt’altro che facile. AFFIDABILE
Pinsoglio S.V.
La bellezza di zero minuti in campo ma, ovviamente, anche zero gol subiti e zero clean sheet. Il terzo portiere bianconero non ha giocato neanche uno spezzone di partita in questo 2025 ma resta uomo spogliatoio. SURVIVOR
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