Può dare di più, molto di più. Altro che calcio tridimensionale. Gli occhiali Andrea Cambiaso dovrebbe metterli per un robusto ripasso dei suoi ultimi mesi. Ha giocato tanto, non sempre illuminando il gioco. Qualche progresso nelle ultime due o tre settimane, ma di sicuro è uno dei giocatori della Juventus, tra quelli più affidabili, in grado di alzare il livello. Un anno fa, quando il Manchester City si avvicinò per chiedere informazioni e provare a imbastire una trattativa, viaggiava su picchi di rendimento decisamente superiori in bianconero e in Nazionale. Gattuso non lo ha mai eletto titolare. Per Spalletti è un pupillo, ma non è ancora l’esterno che fa la differenza come capitava nella passata stagione.
I numeri di Cambiaso con la Juve
Dodici presenze in campionato, di cui 11 da titolare, due partite saltate per squalifica, perché alla seconda giornata si era fatto cacciare nei minuti finali della partita con il Parma. Cambiaso spesso nervoso, discute con arbitri e avversari. Ora appare in crescita e più sereno rispetto all’inizio della stagione, ma non è il giocatore che aveva fatto innamorare anche Thiago Motta. Spalletti lo utilizzerebbe preferibilmente sulla fascia destra, ma gli serve a sinistra, dove non ha altri interpreti a parte Kostic e Cabal. Sulla destra c’è il rischio di un “tamponamento” con Conceiçao o Zhegrova, entrambi di piede sinistro e portati a tagliare il campo per accentrarsi. Cambiaso, anche partendo da una posizione più arretrata, ha lo stesso tipo di gioco e nel 3-4-2-1 attuale rischia di sovrapporsi. Andrea domani torna a Bologna, tappa decisiva della sua carriera: 32 presenze in Serie A nel 2022/23 con Thiago prima di salire nel pianeta Juve.
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