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Le cinque partite Juve per capire dove si può arrivare: l’assist del calendario


TORINO – Ora viene il difficile. E guai a gridare al paradosso, in virtù delle sfide che vedranno impegnati i bianconeri da qui al 25 gennaio, data del “rematch” dell’Allianz contro il Napoli di Conte. Sì, perché c’è da capire se quello spirito spontaneamente maniacale, gagliardo e battagliero degli interpreti juventini – stimolato dall’appeal stesso dei due big match contro Bologna e Roma, dirette avversarie per la corsa alla Champions – possa palesarsi anche contro avversari più morbidi e abbordabili. Come del resto ha sottolineato lo stesso Spalletti, imbeccato a margine del 2-1 contro la Roma: “Calendario in discesa? Non mi fate questi discorsi perché vi mordo… Tutte le partite ormai sono difficili”. Il tecnico tiene alta la tensione perché sa bene, anzi benissimo, dov’è che la Juve si è spesso persa negli ultimi anni: nelle pieghe delle partite “normali”, quelle senza copertina, senza brivido immediato. Quelle in cui – sulla carta – potrebbe bastare il più risicato dei compitini.. Quelle in cui troppe volte i bianconeri hanno smarrito punti, identità.

Talvolta persino l’urgenza stessa di essere Juve. Bene, se questa squadra ha davvero l’ambizione di rispolverare la parola “scudetto”, deve andare oltre i suoi limiti atavici. Oltre quella gestione prudente che diventa sonnolenza, oltre l’idea che il nome sulla maglia possa fare la differenza da solo. Spalletti lo sa e batte sempre sullo stesso chiodo: vispi, pimpanti e affamati contro tutti. Rabbiosi nel senso migliore del termine. Attenti quando la partita non urla, quando l’avversario si chiude e richiede pazienza. Cinque partite – dicevamo – da qui al 25 di gennaio, contro Pisa, Lecce, Sassuolo, Cremonese e Cagliari. Cinque tappe apparentemente gentili, con 15 punti in palio che riproietterebbero di diritto Yildiz e compagni nella lotta per il titolo.

Juve: i big match in programma

La matematica impone la prudenza – i bianconeri rispetto all’anno scorso hanno giusto un punto in più -, ma è altrettanto vero che la nevrosi sistematica di chi sta davanti potrebbe aprire i più rosei scenari. Per il momento nessuno sta strappando. Basti pensare che l’Inter è al comando con 4 sconfitte. Gli ingredienti per la quota scudetto più bassa di sempre ci sono tutti… Giusto, dunque, crederci, specie al netto del calendario delle prime della classe che nel prossimo mese – per dirla alla Allegri – vuoi o non vuoi avranno a che fare con le tipiche caselle degli imprevisti”. Tanti i big match in programma: i nerazzurri affronteranno in ordine Atalanta, Bologna e Napoli; i rossoneri se la vedranno con Como, Roma e Genoa; Conte nel giro di una settimana farà tappa a Milano e Roma per la sfida con la Lazio; mentre ad attendere i giallorossi ci saranno Atalanta e Genoa. Quale occasione migliore per ricucire le distanze? A questo va aggiunto poi che la Juventus avrà a disposizione molto più tempo per preparare le varie gare: se togliamo la sfida con il Sassuolo (distante solo 3 giorni da quella con il Lecce), Spalletti potrà lavorare sempre 5/6 giorni prima del confronto successivo. Dettaglio da non trascurare: non è un caso, infatti, che l’ottima prestazione contro la Roma sia arrivata dopo una settimana di preparazione alla Continassa.

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