Dopo alcuni anni piuttosto rilassati della Procura Federale, che hanno fatto seguito al concitato e implacabile massacro della Juventus, con il deferimento per il caso Mandragora abbiamo finalmente individuato l’altra grande colpevole del calcio italiano su plusvalenze, modalità di acquisto dei calciatori e dintorni: l’Udinese. I colori della maglia ci avevano insospettiti ma ora non ci sono più dubbi: quell’affare del 2018 merita un approfondimento giudiziario, l’Udinese deve beccarsi almeno una sanzione pecuniaria (pare che finirà così, a quanto ci anticipano quelli che conoscono le sentenze prima dell’avvio dei processi).
A questo punto può essere utile un breve riepilogo della situazione. Le varie Procure penali hanno chiesto (e ottenuto) l’archiviazione per Inter, Atalanta e Bologna. Hanno invece chiesto il rinvio a giudizio per Juve, Roma, Napoli e Udinese. Altre squadre, come la Lazio, sono ancora in attesa della conclusione delle indagini. Il procuratore Chiné, come qualcuno ricorderà, ha detto pubblicamente che per procedere ha bisogno degli atti penali dalle Procure, che generalmente arrivano all’esito della conclusione delle indagini.
Napoli, termini scaduti. Roma, silenzio tombale
Chiarito che del Napoli non sapremo mai nulla in quanto sono stati fatti scadere i termini per procedere all’eventuale revocazione del primo proscioglimento per il caso Osimhen (ed evidentemente non integra una condotta sleale inserire tre ragazzi volenterosi venduti per milioni di euro senza mai fare nemmeno le visite mediche per i presunti acquirenti), distrutta la Juventus e deferite l’Udinese, ora il silenzio assordante riguarda la Roma. A fine gennaio del 2025, ormai quasi un anno fa, venivamo a conoscenza dagli organi di stampa della richiesta di rinvio a giudizio per il precedente management giallorosso per una serie di operazioni di mercato, a partire dal periodo in cui la società era ancora quotata in Borsa e avrebbe dovuto dunque contabilizzare le permute secondo i criteri evocati dalla giustizia sportiva per la Juventus.
Le operazioni sono diverse (sistema? Sistemino? Nulla?), la quotazione in Borsa c’era, la richiesta di rinvio a giudizio – che per la Juve è bastata per procedere all’immediata revocazione e all’indizione del nuovo processo – risale ormai a un anno fa. Eppure nulla si muove, non si hanno notizie, nessuno fa domande e il tema ai media non interessa più: Juventus e Udinese, a oggi, sono le uniche ad avere sbagliato. Sbagliato comportamenti, forse i colori della maglia, magari semplicemente città? A oggi non è dato saperlo. Magari ne capiremo qualcosa di più quando la Corte di Giustizia, fuori dai nostri confini, ci dirà se la nostra giustizia sportiva è abbastanza limpida e trasparente già così com’è.
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