NAPOLI – Cambiare aria potrebbe rivelarsi salutare per Conte ed il Napoli. I partenopei partiranno oggi per Riad, in Arabia Saudita, il teatro della Supercoppa Italiana. La semifinale contro il Milan di Allegri, in programma giovedì, sarà il primo ostacolo. In caso di successo, lunedì gli azzurri affronterebbero in finale la vincente dello scontro tra Inter e Bologna, con l’obiettivo di riportare a casa un trofeo che manca da 12 anni: l’ultimo fu Rafa Benitez il 22 dicembre 2014, dopo aver battuto la Juventus a Doha. La stagione del Napoli, sin qui, è stata un’altalena incessante: moduli tattici rivisti più volte, gerarchie stravolte e un susseguirsi di prestazioni convincenti, alternate a prove opache. Come quelle recenti contro Benfica e Udinese. La sconfitta con i friulani ha evidenziato alcuni limiti mentali e fisici dei campioni d’Italia in carica: è stata la prima volta nella gestione Conte in cui gli azzurri non hanno mai calciato verso la porta: non succedeva da 2 anni (Lazio-Napoli 0-0 del 28 gennaio 2024). Inoltre, è stata la seconda sconfitta consecutiva in trasferta senza segnare: per ritrovare un dato simile bisogna tornare a ben 5 anni fa. L’unica costante, comunque, riguarda l’emergenza infortuni che ha dimezzato l’organico. Conte ha imparato a convivere con la coperta corta e da quando siede sulla panchina azzurra, ha potuto disporre dell’intera rosa soltanto in 4 partite, ovvero appena il 6% dei match disputati.
L’infermeria del Napoli si svuota
Dalla trasferta di Udine, però, gli unici segnali incoraggianti sono arrivati proprio dall’infermeria: Lobotka e Gutierrez sono pienamente recuperati. A loro si aggiunge Juan Jesus, che ha smaltito il trauma al polpaccio subito contro il Benfica e sarà nuovamente a disposizione. Resta da monitorare Romelu Lukaku, il quale potrebbe rientrare tra i convocati per la prima volta dall’infortunio del 14 agosto. In viaggio con la squadra ci sarà anche il presidente De Laurentiis. Il Napoli ha urgente bisogno di una svolta decisa. Con 7 sconfitte accumulate in 22 gare, tra tutte le competizioni, il rendimento attuale eguaglia quello della deludente stagione 2023/24 e risulta peggiore solo rispetto a quello di 17 anni fa, quando gli azzurri ne contarono 8 nello stesso numero di match del campionato 2008/09. Per lo stesso Conte si tratta del peggior bilancio parziale in carriera, al pari dell’annata 2021/22 sulla panchina del Tottenham. C’è anche un “mal di trasferta” che accompagna questa squadra da inizio stagione. Lontani dal Maradona, i campioni d’Italia in carica hanno ottenuto 4 vittorie e ben 7 sconfitte in 11 gare esterne. Hanno perso, inoltre, 4 delle prime 8 trasferte in Serie A per la prima volta dalla stagione 2009/10.
Napoli stanco: Supercoppa occasione per il rilancio
Ma nulla è perduto. La stagione è in linea con quella dello scorso anno: i partenopei, dopo 15 giornate di A, avevano un solo punto in più rispetto ad oggi, ma con la stessa distanza – due punti – dal primo posto. Preoccupa, però, la condizione atletica degli azzurri, apparsi stanchi e provati nelle ultime uscite. Le alternative resteranno poche almeno fino a gennaio/febbraio, quando rientreranno i lungodegenti Anguissa, Gilmour e De Bruyne. Significa che don Antonio e i suoi dovranno convivere con questa situazione, cercando di coinvolgere l’intero organico, ancora per un po’ di tempo. Ecco perché la Supercoppa può essere l’occasione giusta per il Napoli. Avere una spinta psicologica in più significherebbe tanto: don Antonio lo sa e non vuole sbagliare.
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