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Ottolini è già al lavoro: è caccia agli uomini “da Juve”. Quando arriva l’ufficialità


Un tassello alla volta, e tutto va al posto giusto. Come ritrovarsi l’immagine del puzzle esattamente come sul retro della scatola: poche sensazioni hanno quel retrogusto dolce di completezza. E forse nessun’altra avrebbe dato una scarica di adrenalina così forte a Marco Ottolini, da un po’ di tempo ex direttore sportivo del Genoa, e tra poco, pochissimo, di nuovo ds. Però della Juventus. Un ritorno che sa di riscatto, e poi pure di occasione: Ottolini andrà a completare la dirigenza juventina e sostanzialmente a chiudere la rivoluzione voluta dalla proprietà e affidata interamente a Damien Comolli. Che dopo aver vagliato nomi, situazioni, posizioni e caratteristiche, si è affidato a chi gli dava maggiori garanzie, sia per la scelta in sé dei calciatori, sia per l’armonia del gruppo lavoro negli uffici della Continassa. È che Ottolini li conosce, li ha vissuti e in ruoli molto simili a quello che andrà a ricoprire. Nell’idea dell’ad, dunque anche nei fatti, il contributo inizierà dallo scouting e passerà alla gestione. Non solo: nel modus operandi dovrà aggiungere big data e video-scouting, bilanciare i numeri fisici con l’occhio esperto, fondamentale per comprendere il reale talento di un calciatore. Sarà pertanto un approccio misto: dati, osservazione diretta, conoscenza umana. Quest’ultima, sì, componente fondamentale soprattutto del metodo Comolli.

Ottolini e le speranza del popolo bianconero

Il focus sarà allora capire quanto e come il calciatore sia in grado di immergersi nella cultura del club. E non sono state tanto diverse le domande poste a Ottolini dagli head hunters ai quali sono stati commissionati i colloqui per il ruolo di direttore sportivo. Il vantaggio del prossimo ds? Aver vissuto un’era d’oro della Juventus, ma anche qualche anno turbolento. Il bello e il cattivo tempo. La gioia e la delusione. Adesso, persino un pizzico di speranza. Che si sente, si percepisce, tra i tifosi come all’interno dell’ambiente bianconero, quello in cui in fondo Ottolini si è già immerso. Qualche telefonata di circostanza, qualcun’altra di presentazione, e un’idea evidentemente chiara di quali saranno i profili da cercare, scandagliare, mettere insieme. Poi le decisioni. Che saranno di Comolli. Ma non senza chiedere e domandare, informarsi e capire. Non solo su talento, qualità, possibilità d’incastro nella formazione di Spalletti. C’è da capire se i profili siano innanzitutto da Juve, che abbraccia tante e più cose. A Ottolini il compito di individuarle tutte.

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