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Ottolini, quello che non fu Giuntoli: mossa per la Juve e come aiuta Spalletti e Comolli


TORINO – La scelta più logica. Quella più semplice, più sensata, più elementare da compiere in un momento in cui la Juve sta faticosamente trovando certezze. Marco Ottolini rappresenta esattamente questo. Il profilo più comodo, l’uomo più appropriato. La persona giusta, in un contesto pronto ad accoglierlo. Le ricerche di fatto andavano avanti da giugno, da settembre si sono intensificate e la conclusione dell’iter di selezione è davvero freschissima. Ottolini ha aspettato. Anche con qualche timore, visto che la Juve ha chiuso i giri di incontri coi candidati da pochissimi giorni. Temeva di essere beffato da un profilo straniero: nelle ultime settimane il nome caldo e in ascesa era quello di James Gow.

Ottolini, il prescelto Juve

Ma gli è mancato l’ultimo passaggio, rimanendo in tema calcistico. Ottolini, invece, ha sempre sperato di essere il prescelto. E di fatto, ad un certo punto del percorso al Genoa negli ultimi mesi, si è mosso con grande decisione per arrivare alla fumata bianca con i bianconeri. Ha da subito respinto, per esempio, ogni tipo di avvicinamento per il rinnovo di contratto col Grifone, accelerando l’uscita di scena, risalente ormai al mese di ottobre. Dal punto di vista strettamente sportivo, la Juve si assicura una figura chiave soprattutto per quanto riguarda il coordinamento e la supervisione dello scouting. Non sarà un uomo vicinissimo alla prima squadra alla stregua di Cristiano Giuntoli: non si muoveva foglia senza di lui, con Allegri e Thiago Motta prima e con Tudor poi.

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