Roma, attacco leggero
Per una settimana Gasp aveva preparato la sfida al Grifone con Artem al centro dell’attacco, riportando Dybala sulla trequarti per avvicinarlo a Soulé, l’amico con cui Paulo condivide il tempo libero senza però riuscire ancora a trovare una vera intesa in campo (1 gol su azione in 502’ insieme). Tutto inutile, tutto da rifare. L’ucraino ha subito una lesione al tendine del retto femorale sinistro il 9 novembre. La diagnosi parlava di 4 settimane di stop, 6 al massimo, ma saltando l’ultimo appuntamento dell’anno, un 2025 che l’ex Girona chiuderà con 10 reti, è già arrivato a quota 8. Il doppio. Un po’ come avvenuto con il primo ko di Bailey (un mese sono diventati due), con l’ultimo stop di Dybala (sembrava lieve, ma gli effetti ancora disturbano) o con il problema di Angeliño (fuori dai convocati per 70 giorni): alla Roma i tempi di recupero, spesso, lievitano. Da una parte c’è la prudenza (sacrosanta) di chi aspetta che i calciatori siano al top, dall’altra c’è l’ottimismo forse a volte un tantino esagerato dei medici, senza dimenticare le ricadute che continuano a presentarsi: il mix di tutto ciò continua a causare problemi allo staff tecnico. Così Gasperini è pronto a rispolverare Baldanzi, stavolta non da centravanti perché in quel ruolo dovrebbe tornare Dybala, vero nove già sei volte quest’anno. Quando ha giocato così, la Roma ha segnato appena 3 gol. La statistica negativa non finisce qui, perché con la Joya al centro dell’attacco la Roma ha perso 4 volte riuscendo a battere solo il Sassuolo in A e il Midtjylland in Europa. L’alternativa a Baldanzi sarebbe El Shaarawy. Difficile, ma non impossibile. A completare il tridente leggero sarà come sempre Soulé. Ferguson resta una nota dolente, Gasp si aspetta da lui qualcosa soprattutto in termini di atteggiamento e fame. In difesa, vista la fastidiosa pubalgia di Hermoso, sono in salita le quotazioni di Rensch. Gasperini potrebbe riproporre il terzetto già visto a Torino con Mancini, Ziolkowski e il terzino olandese a completare il reparto. I quattro di centrocampo continueranno a essere delle certezze granitiche: da destra a sinistra, Celik, Cristante, Koné e Wesley. Ormai suonano come una filastrocca.
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