C’erano una volta “bauscia” e “casciavit”. I tifosi di Inter e Milan si riconoscevano per la diversa estrazione sociale: una distinzione, sin da subito, più ideologica che sostanziale. Perché lo stadio è una livella: il padrone si è sempre seduto vicino all’operaio, magari alla fine si sono abbracciati dopo un gol o hanno urlato insieme per un torto arbitrale. La classificazione, pur rivendicata
in Serie A