“Spero nel futuro“. E’ sempre lui l’uomo della speranza al quale aggrapparsi e si chiama Maurizio Sarri. Fervido e coinvolto, impastato di umori e di sofferenza, stretto tra ossessioni e utopie, alla cena di Natale ha parlato con il disperato ottimismo di chi non s’arrende mai. La speranza nel futuro si lega inscindibilmente al mercato. La road map è questa: tra la Cremonese e l’Udinese (il 27) Mau e la Lazio conosceranno il verdetto della Commissione di vigilanza sui bilanci che determinerà le possibilità di manovra a gennaio. L’Authority si riunirà oggi e il verdetto, che arriverà tramite la Figc, è atteso per il 23 dicembre. Meglio una brutta verità che una bella bugia, penserà il Comandante. In estate è andata al contrario. Il baluardo è Lotito, sta a lui riuscire a garantire a Sarri rinforzi lampo e di valore in un mercato che si annuncia semiaperto.
La Lazio a caccia dell’Europa
Nel silenzio di un’altra vigilia senza conferenza stampa, Mau ha preparato il piano di gioco calcolando innanzitutto assenze, forze e debolezze della Lazio, anche quelle di una Cremonese intrepida. E’ una stagione da “la va o la spacca”, sempre più. Sarri ha trasportato la Lazio dal pantano alla speranza, un senso è stato trovato a fatica. La vittoria di Parma, il massimo della libidine, ha spinto la Lazio (22 punti) a meno 4 dalla Juve quinta, a meno tre dal Bologna quarto. Davanti ha il Como, 24 punti. Per agganciare la quota europea serve una striscia di vittorie, finora non è riuscita. Si è andati avanti a strappi. Cremonese e Udinese prima del Napoli (prima gara del 2026) sembrano lì apposta. Una rampa di lancio o una trappola? Tutte e due. Non si sa dove può arrivare la Lazio, ma abbiamo visto come può provare a risalire ancora. Arrangiandosi, giocando di riffa o di raffa, nella continua emergenza. Con cuore, pazienza e una vocazione estrema al combattimento.
Si cercano vittorie: i numeri della Lazio
Sarri e la Lazio non possono inchiodarsi di nuovo. Dopo Parma serve un altro colpo, facile a dirsi. E’ da poco meno di un anno che la Lazio non bissa vittorie in campionato, precisamente da febbraio scorso (vittorie contro Cagliari e Monza). Sarri ha blindato l’Olimpico, il cammino in casa nei primi mesi dell’anno solare era stato disastroso. In tutto nel 2025 si è vinto cinque volte in 17 partite, in questo campionato l’unico ko (pesantissimo) risale al derby. Unica partita persa delle 7 giocate in casa (4 vittorie, due pari). La difesa è tornata inattaccabile, seconda per gol subiti dietro la Roma (11 contro 8). Solo il Lione (nove clean sheet) ne ha registrati più della Lazio (8) nei big 5 campionati. La Lazio deve sfatare il tabù delle neopromosse: nessuna vittoria nelle ultime sei sfide contro squadre salite dalla B (4 pareggi, 2 sconfitte). Ma ha ottenuto 18 punti giocando contro squadre che occupano attualmente la metà bassa della classifica (di più solo l’Inter, 21). Gli statistici segnalano che un anno solare senza successi contro neopromosse non si verifica dal 1988. Tornano alla mente le parole di Sarri a Parma: «La Lazio è una squadra che a livello di mentalità sta crescendo. Questa è la nostra grandezza. Si possono avere limiti, ma preferiamo essere scarsi che non coraggiosi». Il coraggio di sperare.
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