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Scempio Fiorentina, “lasciate lo stadio vuoto”: incubo Serie B e Vanoli rischia


Al peggio non c’è mai fine, recita un vecchio adagio. Ma la Fiorentina di questo passo rischia di non riuscire a frenare l’emorragia di sconfitte e figuracce – l’ultima giovedì a Losanna in Conference League – che sta inanellando da inizio stagione, macchiando la propria storia ormai centenaria. La squadra resta in ritiro a tempo indeterminato, almeno finché non arriverà la prima vittoria in campionato. E Paolo Vanoli rimane per il momento al suo posto anche se sempre più sotto esame. Nulla insomma si muove, gli unici a farlo sono i tifosi sempre più furiosi e traditi: domani la Curva Fiesole resterà vuota nei primi 20′ della gara con l’Udinese e invita a fare altrettanto negli altri settori dello stadio. «Il silenzio e la nostra assenza sono ciò che si merita chi sta calpestando la storia di una città e la sua gente. Vergognatevi tutti», il messaggio tutt’altro che criptico lanciato a squadra e società via Instagram in cui si parla anche «di scempio che ha ormai superato ogni limite di sopportazione».

Frattura profonda

La frattura insomma è profonda. E per molti versi fa più male dei fischi e dei cori di contestazione: la Fiorentina è una squadra malata e adesso più che mai sola, oltretutto in attesa di una partita che sa davvero di ultima spiaggia, fondamentale per evitare di ritrovarsi a un punto di non ritorno a neppure metà campionato e dare un segnale di orgoglio, dignità, rispetto, senso di appartenenza. Ultima spiaggia in particolare per Vanoli che, subentrato a inizio novembre all’esonerato Pioli (ancora sotto contratto fino al 2028, dunque potrebbe essere richiamato al pari dell’allenatore della Primavera Galloppa o di Iachini), non è riuscito malgrado la buona volontà a ribaltare la situazione: 8 partite, una sola vittoria (in Conference con la Dynamo Kiev), due pareggi e cinque ko, 7 reti fatte e 13 subite. «In questo mese la mia mano l’ho vista solo a tratti, mi preoccupa e mi dà fastidio non vedere in partita il mio carattere e il mio spirito», l’ammissione del tecnico alle prese con una squadra (eufemismo) che non sa difendersi, non sa costruire, non sa far gol. Dunque meritatamente ultima in A e 15ª in Conference con obbligo dei playoff a febbraio.

Il mercato di gennaio

Nel frattempo s’avvicina il mercato di gennaio: guai sbagliare i necessari rinforzi (a partire dalla difesa), giusto lasciar partire chi non ci crede, chi si sta dimostrando poco o nulla funzionale alla causa, chi da settimane si guarda attorno. Una rivoluzione che potrebbe riguardare Gudmundsson (Roma), Dodo (Inter), Dzeko (Genoa), Ranieri (Bologna), Mandragora (Torino) e non solo. La priorità però, come invoca il popolo viola, è rinforzare la società con un dirigente esperto, carismatico, capace di affrontare e gestire simili situazioni. Tema in corso di discussione all’interno del Viola Park: continuano a circolare i nomi di Giuntoli, Sabatini, Paratici ma c’è chi vedrebbe bene un ritorno di Prandelli (per ora non ci sono stati contatti) magari nelle vesti di dt. Intanto tanti ex viola si stanno mobilitando (manca in società pure una figura che stia in contatto con la squadra), da Mutu a Borja Valero a Frey che sul profilo Instagram ieri ha postato un eloquente messaggio: «Indossare la maglia viola è un privilegio, rappresentare Firenze un onore, chi ora non se la sente di rappresentare tutto ciò si può fare da parte. La Fiorentina non può e non deve andare in B».

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a

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