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Schlager, un mediano filosofo nel mirino della Juve: la lettura, l’impegno sociale e l’idolo Henry


L’idolo Henry, la lettura e l’impegno sociale

Da ragazzino guardava all’Inghilterra, con l’Arsenal come squadra del cuore e Thierry Henry come punto di riferimento assoluto, anche se poi in campo ha deciso di fare altro. Sognava di vestire la maglia dei Gunners, ma il suo percorso professionale ha preso una direzione diversa, portandolo a crescere tra Salisburgo, Wolfsburg e infine Lipsia, costruendo passo dopo passo una carriera solida in Bundesliga. Fuori dal campo, Schlager si discosta nettamente dallo stereotipo del calciatore contemporaneo. È curioso, riflessivo, amante della cultura: legge Osho e Paulo Coelho, ma anche saggi e autobiografie. La lettura occupa uno spazio centrale nella sua quotidianità. Nel ritiro della nazionale passa il tempo sfidando i compagni a scacchi, sa cucinare e durante il periodo del lockdown ha deciso di imparare a suonare il pianoforte. E i suoi social raccontano questo lato.

A questo affianca una pratica di introspezione personale, tenendo ogni giorno il “6-minute diary”, dove riflette su gratitudine, obiettivi e crescita individuale. Nell’aprile 2025 ha scelto di investire nella sua terra aprendo il “Landgasthaus Dorfrichter”, una locanda tradizionale gestita insieme al socio Wolfgang Engelberger. Questa sensibilità trova riscontro anche nell’impegno concreto verso il sociale. Schlager è stato il primo calciatore austriaco ad aderire a “Common Goal”, destinando l’1% del proprio stipendio a progetti solidali legati al calcio. Inoltre, in occasione di Euro 2020, ha donato la sua maglia ufficiale alla fondazione “Wings for Life”, impegnata nella ricerca sulle lesioni spinali, sostenendo l’iniziativa con un contributo personale di 10.000 euro. E in quegli anni la UEFA lo aveva anche inserito nella top 50 dei migliori prospetti da tenere in considerazione.

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