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Dazn, a “Professione Presidente” parla Mirri: «Inzaghi va sostenuto. E quando torneremo in Serie A…»


Un’esclusiva finestra narrativa sul “Campionato degli italiani”, un torneo che attraversa l’Italia città per città, dentro piazze e territori dove il calcio è parte della storia e della vita quotidiana. È quella che Dazn apre sulla Serie B con una nuova puntata del format “Professione Presidente”, visibile in esclusiva in app e che vede protagonista il presidente del Palermo, Dario Mirri. Insieme a Eleonora Incardona, Mirri ripercorre la sua strada dentro il club: dagli anni da tifoso-abbonato al rapporto profondo con la città, la squadra, il tecnico Filippo Inzaghi, il capitano Matteo Brunori, passando per l’incontro con il City Football Group, che ha segnato una nuova fase del progetto rosanero, e sull’ambizione di un futuro in Serie A. Le sue parole attraversano la dimensione popolare del tifo palermitano, il radicamento territoriale di una squadra che rappresenta un’intera comunità. Un racconto – da godersi prima e dopo il match contro la Sampdoria del 12 dicembre – che restituisce il clima di una piazza appassionata e il peso delle decisioni che ne orientano il cammino, mentre la stagione entra in un momento in cui ogni risultato può modificare gli equilibri del campionato.

Orgoglio e speranze

Mirri parla, innanzitutto, del suo storico rapporto con il Palermo: «Sono abbonato da sempre, da 56 anni, anche adesso che sono il presidente. È un gesto d’amore che continuerò a fare sempre. Adesso guardo le partite in tribuna, però mi manca quella leggerezza e quella spensieratezza che contraddistinguono i tifosi. Essere presidente del Palermo è un sogno realizzato, ogni tanto per vedere se è vero cerco su Wikipedia». Sullo stadio intitolato a suo zio, Renzo Barbera: «Credo che sia un orgoglio per tutti i palermitani, per me a maggior ragione, per la mia famiglia. Zio Renzo mi ha insegnato i valori, cosa è e cosa può essere il Palermo. Guardavo lui da bambino e riconoscevo in lui questa partecipazione enorme per le sorti della città, dei tifosi, ma soprattutto dei palermitani, perché lui vedeva nel Palermo qualcosa che ci rappresentava. Devo dire che è quello che ho sognato di fare e che spero di continuare a fare: fare del Palermo qualcosa che rappresenti tutta la città. E quindi il fatto che lo stadio sia intitolato a lui è bellissimo. lo ho sempre detto, quando ho iniziato sei anni fa, che non posso pensare a uno stadio diverso da questo luogo per far giocare il Palermo». Sulla cessione al City Football Group: «Sono state notti di sofferenza, paura e desiderio. Io volevo fortemente che loro proseguissero il lavoro intrapreso da noi. Ferran Soriano è di Barcellona, conosce le nostre radici, ci siamo trovati subito. Il City Football Group è il futuro del Palermo, si può solo crescere grazie al loro contributo, alle loro competenze e noi siamo orgogliosi di essere parte di questo gruppo grande e vincente. Quando riusciremo a portare il Palermo in Serie A, la sinergia con il City Football Group crescerà ancora di più, anche sotto il profilo tecnico».

Il sogno della Coppa Italia. E poi Brunori…

Mirri si sofferma anche sulla stagione 2025/26 del Palermo: «Inzaghi è una persona straordinaria, ha un entusiasmo contagioso, va sostenuto sempre perché lui vuole intraprendere un percorso medio-lungo qui a Palermo. Quello che è mancato negli anni scorsi è stato il mister, ma anche la gestione della sconfitta. Quando impareremo a governare la sconfitta, allora si cominceranno a costruire le vittorie e saremo in grado di vincere. Sono legatissimo a questi ragazzi, il mio sogno è rendere felice il popolo palermitano e vincere la Coppa Italia, che è un trofeo che ci manca: le tre finali perse le ricordo benissimo, per me sarebbe una soddisfazione incredibile.» Sul capitano Brunori: «Con Matteo c’è un rapporto personale molto forte, per motivi oggettivi. Siamo insieme da quattro anni: all’inizio, per contenere i costi delle trasferte, viaggiavamo in nave anche due volte pur di evitare l’albergo o l’aereo. Quando si condividono esperienze di questo tipo, nasce un legame profondo, una relazione personale ulteriore rispetto ad altri, semplicemente perché è con noi da più tempo. I numeri parlano da soli: Matteo ha segnato quasi 80 gol. È chiaro che sta attraversando un momento particolare della sua vita e della sua carriera. Quello che è importante è che continui a fare esattamente ciò che ha fatto finora, e a sentirsi capitano della nostra squadra nella maniera più completa, a prescindere dal fatto che giochi o meno. Lui anche da non giocatore, come nelle ultime partite, continua a dare un contributo fondamentale alla crescita degli altri ragazzi. È un ragazzo estremamente intelligente e sensibile: mi dice che vuole vivere a Palermo, che sta cercando casa qui. Lo dico ai tifosi: quando hanno qualche dubbio, ricordino che ha scelto Palermo per far crescere la sua unica figlia, e che il suo sogno è restare a vivere in questa città. Detto questo, credo ci sia poco da aggiungere riguardo alla sua partecipazione nella nostra squadra».

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Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-b

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