C’è la leggenda e la tradizione, ci sono quattro mura rosse che fanno da scatola alla storia, c’è la statua di Shankly e la Kop, c’è l’inno più famoso del calcio. Ma oltre tutto questo c’è una speranza: le luci, ogni tanto, si spengono anche ad Anfield. Fare un’impresa leggendaria nello stadio da leggenda è possibile, lo dicono 4 storie di chi è riuscito a cambiare la storia.
1992, Coppa Uefa, il Genoa di Bagnoli si ritrova contro nei quarti di finale il Liverpool di Souness. dopo il 2-0 casalingo bisogna andare li’ nello stadio dei sogni impossibili. Due gol di Pato Aguilera annullano quello di un certo Ian Rush. We are Liverpool diventa We are Genoa
2001, ancora Coppa Uefa, stavolta ottavi di finale. La roma di Capello ad Anfield deve recuperare lo 0-2 dell’andata. Segna Guigou, poi l’assurdo. Calcio di rigore fischiato per mani di Babbel, l’epoca del Var è lontana anni luce, eppure Garcia Aranda ci ripensa: calcio d’angolo. La Roma esce, nonostante una vittoria storica, la prima giallorossa in terra inglese.
E’ un segnale, in quello stadio si può vincere. Lo sa la Fiorentina che nel 2009 arriva ad Anfield libera di testa, già sicura della qualificazione agli ottavi ma con un sogno: vincere il girone di Champions. Un sogno che il vantaggio di Benayoun allontana, che il pareggio di Jorgensen riavvicina, che il gol di Gilardino trasforma in realtà. L’immagine iconica del Gila tirato giù dagli steward di Anfield mentre esulta coi suoi tifosi racconta l’emozione fuori controllo meglio di tutto.
Già, emozione. Come l’ultima volta, Europa League 2012. Ad Anfield stavolta c’è l’Udinese di Guidolin. E’ il Liverpool di Suarez e Gerrard, ma non basta. L’Udinese gioca la partita della vita, vince 3-2, con la magia di Di Natale, un Pasquale da assist e gol e va in testa al girone.
Genoa,Roma,Fiorentina, Udinese. Storie di chi ha cambiato la storia. Perché ogni tanto le luci si spengono anche ad Anfield.
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