Ormai a non giocare si è abituato. Quasi cinquanta milioni spesi per lui nel 2013, la bellezza di 214 presenze in maglia Gunners, 41 gol e più di 70 assist che non servono però a dare una svolta alla sua stagione maledetta. Ancora fuori nell’andata dei sedicesimi di Europa League, Özil ha collezionato meno di novanta minuti nel 2019 e, proprio nella disastrosa sconfitta in Bielorussia, il tedesco ha festeggiato la centesima partita da escluso dell’Arsenal. Undici saltate nella sua prima stagione 2013-14, ventiquattro nella seconda, e poi via con nove, undici, venticinque e ora venti; quasi da vero abbonato alla panchina (o tribuna) da quando Emery ha ereditato la scettro di Wenger, ma i numeri sono comunque dalla parte dell’allenatore ex Psg.
La percentuale di vittorie in stagione parla infatti chiaro: senza Özil l’Arsenal fa meglio, al netto della sconfitta in Europa League (1-0) tutt’altro che irrimediabile dalle parti di Londra. Col tedesco in campo la percentuale di vittorie in questo 2018-19 dei Gunners è al 55% (dati Squawka), mentre senza si alza sensibilmente al 65%. Numeri che, rapportati all’intera storia di Özil con l’Arsenal, non cambiano di molto: 57% vinte con lui in campo dal giorno del suo arrivo nel settembre del 2013, 56% senza di lui. Conclusione amara: la sua presenza in campo (almeno dal puro punto di vista statistico) è praticamente ininfluente.
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