È già storia il miracolo di Anfield, capolavoro targato Jürgen Klopp che si è guadagnato la seconda fila consecutiva di Champions League. Ha davvero dell’epico la rimonta centrata ai danni del Barcellona, vittorioso 3-0 al Camp Nou prima del clamoroso poker incassato da Messi ad Anfield: nonostante le assenze di Salah e Firmino, coppia da 42 gol stagionali oltre a Keita, l’allenatore dei Reds ha completamente stravolto il discorso qualificazione affidandosi agli eroi Origi e Wijnaldum entrambi a segno con una doppietta. Ci sarà il Liverpool al Wanda Metropolitano il prossimo 1 giugno, traguardo bissato dopo l’epilogo perso contro il Real Madrid un anno fa e in una stagione che vede gli inglesi ancora in corsa per il titolo in Premier contro il City di Guardiola. Difficile tuttavia distogliere lo sguardo dall’impresa del Liverpool, exploit centrato grazie ai propri protagonisti in campo e non solo.
Il giovane Oakley, “assist” decisivo per i Reds
Per informazioni chiedere ad Oakley Cannonier, 14 anni e professione raccattapalle: c’è il suo zampino nel definitivo 4-0 di Origi quando, consegnando rapidamente il pallone ad Alexander-Arnold, il buon Oakley ha sorpreso la difesa del Barça quanto il corner battuto rapidamente dal terzino dei Reds. Insomma, il giovane ballboy ha eseguito alla lettera le indicazioni di Klopp sulla prontezza richiesta a bordo campo: impegnato nelle giovanili del Liverpool dove gioca da centrocampista, Cannonier ha ricevuto gli elogi di una leggenda del club come Graeme Souness che vorrebbe premiarlo ulteriormente. Già, perché a sua detta il ragazzo meriterebbe un biglietto per la finalissima di Champions, traguardo raggiunto grazie anche alla sua prontezza di riflessi.
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