TORINO – La Champions League sarà un puntino lontano e il ragazzo, ora, si macera nel dubbio che segue: sarà mica che il problema sono io, calciatore nella squadra sbagliata? Ecco cosa si chiede Paul Pogba, tra uno spot e l’altro, perché l’immagine conta eccome. Poi però l’attualità prende il sopravvento e i quattro punti che separano il Manchester United dal Tottenham quarto in Premier, a una giornata dal termine, gridano vendetta. I Red Devils sono aritmeticamente fuori dalla competizione più bella d’Europa e il Polpo medita sul futuro.
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RISCHIO ASTA – Se il Polpo è stato già prezzato – 150 milioni trattabili – dagli inglesi, la Juve nel contempo non può limitarsi ad affondare i colpi unicamente su colui che, coniando il Pogboom, ha infiammato lo Stadium fino a tre anni fa. Tanguy Ndombele, per dire, è ben più giovane del connazionale (ha 22 anni) e costa la metà. Anche se sarebbe cosa buona accelerare il passo, prima che il patron Jean-Michel Aulas riveda la cifra e dica no alle avance juventine, convinto di poter scatenare un’asta succosa a beneficio delle casse societarie del Lione.
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NON COSTA NULLA – Il trittico di mediani sul taccuino di Fabio Paratici si completa con monsieur Adrien Rabiot, anni 24, che il responsabile dell’area sport juventina punta da un lustro. E chissà che non sia davvero arrivato il momento giusto, a oltre cinque mesi dall’ultimo segnale di vita lanciato da parte dell’ex Tolosa, datato 5 dicembre 2018 (1-1 a Strasburgo). Poi il nulla, e quell’essere fuori rosa che per mesi ha fatto di Rabiot un ragazzo in attesa degli eventi. Mamma Véronique, nel frattempo, ha sondato più di mezza Europa, ma alla fine dei conti nessun club (per ora) ha concretizzato i sondaggi iniziali. Tranne la Juventus, pronta a bissare il colpo a parametro zero firmato Aaron Ramsey, che da giocatore fatto e finito qual è guadagnerà a Torino intorno agli otto milioni con i bonus.
