“Tenere Barella sarebbe un sogno”. Marcello Carli, direttore sportivo del Cagliari, giura che proverà a giocare tutte le carte per convincere il talento classe 1997 a restare in rossoblù. “Non so se sia una cosa realizzabile, devo essere onesto – ha spiegato a www.gianlucadimarzio.com – Ci sono due squadre italiane che lo vogliono, vedremo. L’anno scorso abbiamo rifiutato tante offerte, come quella dell’Atletico Madrid in estate. Ad oggi però non so davvero se rimarrà o meno. La sicurezza di tenerlo non c’è, mentre a gennaio non abbiamo preso in considerazione nessuna ipotesi. Certamente, se dovesse partire, lo dovremo rimpiazzare. Nicolò è un ragazzo serissimo che tiene al Cagliari, per questo lui adesso deve pensare soltanto a finire questa stagione il meglio possibile”. Carli ha già chiaro cosa servirà in estate per tenere unito il gruppo: “Cercheremo di consolidare quanto fatto l’anno scorso e ci rinforzeremo – ha detto – Secondo me ci sono almeno due o tre giocatori che per motivi diversi non si sono ancora espressi al massimo delle loro potenzialità. Klavan, Birsa e Castro: ripartiamo anche da loro, per noi saranno come dei nuovi innesti. Birsa, nonostante stia giocando adesso, è ancora condizionato dall’infortunio al braccio”.
“Arbitri italiani i migliori. Maran? È l’uomo giusto”
Il ds dei sardi è poi tornato sull’episodio del fallo di mano di Cacciatore che ha condizionato il risultato di Cagliari-Napoli: “È normale che nel post-partita ci siano toni del genere – ha spiegato – Voglio sottolineare una cosa: ho una stima profonda e sincera per il lavoro degli arbitri italiani, penso siano i migliori in Europa, ma ci vorrebbe un po’ di chiarezza su certi episodi, tutto qua. Ho fiducia e stima del loro lavoro, e i miei toni erano anche per voler difendere i tifosi del Cagliari, vista l’importanza della partita. Visto che spesso si parla di episodi legati ai grandi club, mi è sembrato che nel nostro caso il tono fosse un po’ diverso, per questo ne ho parlato così”. In chiusura, Carli ha analizzato l’operato di Maran, reduce dal rinnovo fino al 2022: “È l’allenatore giusto per crescere. Pensiamo sia l’allenatore ideale per noi e per la nostra dimensione. È stata una decisione del presidente, un contratto di tre anni per dargli forza. Non abbiamo mai avuto nessun dubbio su di lui, anche perché quando abbiamo avuto delle oggettive difficoltà di organico sapevamo che non era sua la responsabilità”, ha concluso.