TORINO – In una settimana surreale, in cui l’Inter è sospesa tra un presente opprimente (la partita con l’Empoli da vincere obbligatoriamente per conquistare un posto in Champions) e un futuro ancora tutto da scrivere con Antonio Conte, l’indizio più significativo di mercato l’ha dato Luciano Spalletti analizzando la disfatta di Napoli. Spiegando il perché l’Inter sia naufragata nella ripresa dopo il passaggio al 3-5-2 (sistema di gioco che verrà adottato – almeno inizialmente da Conte), l’allenatore ha sottolineato come né Lautaro Martinez, tanto meno Mauro Icardi siano attaccanti capaci di legare il gioco con i centrocampisti. In questo (e Spalletti lo sa bene perché lo ha avuto a Roma…) è maestro Edin Dzeko che, non a caso, è in cima ai pensieri dell’Inter da qualche mese. L’uomo di Certaldo ha iniziato a capire che lui non era nel futuro dell’Inter quando Piero Ausilio ha iniziato il pressing sul centravanti bosniaco, considerato che i due a Roma non si erano lasciati bene. Conte invece Dzeko l’avrebbe voluto con sé al Chelsea ma i suoi desideri si arenarono al gong del mercato di gennaio. Tra le caratteristiche che più piacciono di Dzeko c’è proprio la capacità di giocare per la squadra e fare da collante tra i reparti.
EDIN GIÀ A LUGANO – All’Inter tutti hanno promosso senza reticenze il giocatore e la volontà è quella di chiudere anche in tempi brevi la trattativa. Questo anche perché Conte rischia di partire per la prima parte del ritiro a Lugano in piena emergenza attaccanti: Martinez sarà in Copa America (in programma in Brasile dal 14 giugno al 7 luglio), mentre Icardi sarà sul mercato. A tal proposito, data per alquanto probabile la cessione dell’ex capitano – che, dopo la degradazione, vive da separato in casa all’Inter – è scontato pensare che l’Inter si trovi costretta ad acquistarne addirittura due di attaccanti. Anche in questo caso va fatto un distinguo a favore di Dzeko: il centravanti della Roma – a differenza degli altri “osservati speciali” è l’unico che può arrivare nel (malaugurato) caso in cui l’Inter non dovesse qualificarsi per la Champions. Senza i milioni garantiti dall’ingresso nella massima competizione continentale, scontato che i piani di mercato possano essere rivisti al ribasso e obiettivi come Lukaku, Richarlison e Chiesa potrebbero diventare irraggiungibili (anche perché sono difficili già con la Champions…), Dzeko ha cifre ben più abbordabili considerato che l’Inter può giocare sul fatto di liberare la Roma da un contratto alquanto ingombrante (6 milioni, bonus inclusi, a stagione). Il fatto che l’accordo tra il centravanti e il club giallorosso andrà in scadenza nel 2020 è un altro assist a favore di Beppe Marotta che conta di spendere non più di 10-12 milioni per il cartellino.
CERCASI LEADER – Il giocatore all’Inter firmerebbe l’ultimo contratto (probabilmente triennale) importante di carriera mantenendo intatte le possibilità di poter completare la collezione di trionfi dopo aver già conquistato Bundesliga (con il Wolfsburg) e Premier (con il Manchester City). Dzeko è considerato da Conte e Marotta un elemento fondamentale anche per aumentare la leadership all’interno di uno spogliatoio dove mancano giocatori che in carriera abbiano vinto tanto. Lo stesso spirito che ha convinto l’Inter a ingaggiare pure Diego Godin e che ha indotto Marotta e Ausilio a fare alcune riflessioni su Fernando Llorente che si svincolerà dal Tottenham. Conte sa quanto può essere utile avere un attaccante simile per completare il reparto e l’interessato non disdegnerebbe per nulla un ritorno in Italia.