Matthijs de Ligt, dopo la strepitosa stagione con l’Ajax, resta uno dei difensori più ambiti nel panorama internazionale. Nonostante la giovanissima età, infatti, il centrale olandese ha mostrato una solidità e una leadership fuori dal comune. Parte della sua forza sul campo è dettata dall’umiltà che lo spinge a non accontentarsi e a provare sempre a migliorarsi. “Sono diventato molto più calmo sul terreno di gioco – ha affermato il capitano dei lancieri -. In passato ero più soggetto a reagire d’istinto e farmi influenzare: otto volte su dieci andava bene, ma le altre due sbagliavo. Ora osservo meglio le situazioni di gara e le mie letture mi rendono più equilibrato”. Secondo il racconto di De Ligt al quotidiano Voetbal sono in particolare due i momenti che evidenziano la sua crescita a livello tattico. Uno di questi riguarda un duello con Cristiano Ronaldo in occasione dei recenti quarti di finale contro la Juventus. “C’era una lunga palla per CR7 – ha raccontato il difensore -. Già in precedenza si era lanciato in tuffo verso la palla e sapevo che l’avrebbe rifatto. Dovevo intercettare quella sfera. Così ho guardato la situazione intorno a me e a lui e ho aspettato, in modo che lui si dirigesse verso il pallone e io potessi anticiparlo sul movimento. In questo modo sono riuscito a neutralizzarlo. Sono piccole cose in cui credo di aver acquisito più esperienza”.
De Ligt ha fatto poi riferimento a un’altra partita, quella del suo debutto con la maglia della Nazionale: “Prendiamo ad esempio il gol subito contro la Bulgaria – ha continuato il classe ’99 -. Quella palla che mi ha sorvolato è stato un errore di gioventù. Sono sicuro che ora sarei molto più bravo a valutare una situazione del genere. Tatticamente posso crescere ancora, ma lo sviluppo si lega anche ad altre componenti. Si può essere più veloci, più esplosivi e diventare, così, ancora più forti”.
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