PARIGI (Francia) – Il presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi sarebbe accusato di corruzione in relazione all’assegnazione dei Mondiali di atletica 2017 e 2019 al Qatar. Il patron del club parigino, presidente anche dell’emittente BeIn Sports, rischia un processo per “corruzione attiva”. Lo rivelano fonti giudiziarie all’agenzia AFP. Al-Khelaifi – sotto inchiesta da marzo – era già stato ascoltato come testimone nell’indagine aperta a Parigi in relazione a presunti episodi di corruzione nell’assegnazione delle Olimpiadi del 2020 a Tokyo e del 2016 a Rio. Il giudice Renaud van Ruymbeke aveva però convocato di nuovo Al-Khelaïfi per lo scorso 16 maggio, ma questi non si era presentato citando la sua presenza nella finale della Coppa del Qatar. Per questo l’atto di accusa gli sarebbe stato inviato per posta.
Anche un altro dirigente di BeIn, Yousef Al-Obaidly, membro del consiglio di amministrazione del PSG, è oggetto di indagine da parte della giustizia francese. Al-Khelaifi è stato informato del suo “mis en examen” (iscritto nel registro degli indagati, ndr), in quanto i pubblici ministeri ritengono che vi siano prove evidenti di presunti illeciti. In particolare, i magistrati stanno esaminando due pagamenti di 3,5 milioni di dollari nel 2011 da Oryx Qatar Sports Investment, una società di proprietà congiunta di Al-Khelaifi e suo fratello Khalid, ad una società di marketing sportiva gestita da Papa Massata Diack, figlio dell’ex presidente della IAAF, Lamine Diack.