E dunque Maurizio Sarri è la prima scelta bianconera. Questo dicono le indiscrezioni, le voci, le soffiate, gli indizi. Fino alla definizione di tutta una serie di questioni collaterali e alla conseguente emissione di un comunicato ufficiale da parte bianconera, però, sarà fortemente rischioso e sconsigliabile escludere a priori la possibilità di colpi di scena/a sorpresa. Vuoi – considerazione numero uno – perché non è così scontato che il Chelsea conceda il via libera senza colpo ferire al suo allenatore, che ha un contratto in vigore vincolante fino al 2021; vuoi – considerazione numero due – perché la Juventus continua ad essere vigile e operativa qualora qualcosa dovesse andare storto e/o dovessero aprirsi spiragli utili ad arrivare a profili ancor più intriganti, vincenti e blasonati rispetto al tecnico toscano. (…)
(…) Parlavamo, però, anche di profili ancor più di intriganti, vincenti e blasonati. Banalizzando al massimo, quanto al tema allenatori il motto è «fino alle finali»: finale di Europa League ed eventualmente finale di Champions League. La prima – tra Chelsea e Arsenal – è appunto fondamentale per sbloccare la situazione di Sarri, ma la seconda – tra Tottenham e Liverpool – potrebbe anche aprire clamorosi scenari. L’argentino Pochettino ha già iniziato a seminare: «Lascio il Tottenham se vinco la Champions? Forse anche se perdo», ha sibillinamente affermato pochi giorni fa. E guarda un po’, giusto martedì Paratici ha incontrato l’agente del tecnico. Stando a quanto lasciato trapelare dai diretti interessati non s’è parlato (soltanto )di Pochettino, nel faccia a faccia, questo ormai è acclarato, ma è chiaro che qualora la Juventus decidesse di sobbarcarsi un ingaggio così massiccio (ora 20 milioni di euro all’anno, e in teoria c’è pure una clausola di rescissione da 40 milioni di euro), beh, Fabio Paratici non dovrebbe di certo partire da zero nell’organizzare le trattative.