TORINO – Nato a Napoli e vissuto a lungo in Toscana, Maurizio Sarri intraprende nel 2001 la carriera di allenatore a tempo pieno, dopo anni trascorsi nel mondo del calcio di categoria (dalla prima esperienza sulla panchina dello Stia nella stagione 1990/1991 alla Sansovino) uniti al lavoro in banca.
La lunga gavetta di Sarri fino all’arrivo al Napoli
Inizia così un’avventura che, dal 2005, lo porta nel campionato di Serie B, alla guida di Pescara, Arezzo e Avellino. La strada verso la Serie A, però, è ancora lunga: Sarri guida il Verona, il Perugia, il Grosseto, l’Alessandria e il Sorrento, fra B e Lega Pro. Poi nel 2012 inizia la storia con l’Empoli: Sarri sfiora la promozione nella massima serie già alla prima stagione (nella finale playoff vince il Livorno) e la raggiunge un anno dopo, concludendo il campionato al secondo posto. L’Empoli si conferma una splendida realtà calcistica anche nella stagione successiva in Serie A, in cui conquista con anticipo la salvezza matematica. Il 2015, per il tecnico, è l’anno dell’approdo al Napoli, e anche qui Sarri lascia il segno. Nei tre anni con il club partenopeo, fra il 2015 e il 2018, Maurizio Sarri si distingue oltre che per il bel gioco anche per l’eccellente rendimento della sua squadra in Serie A. Nell’ultima stagione all’ombra del Vesuvio, quella dei 91 punti del Napoli, a lungo i tifosi azzurri hanno cullato il sogno scudetto.
Il trionfo in Europa League con il Chelsea
Infine, nel 2018/19, l’ottima stagione con il Chelsea, in Inghilterra, coronata, dopo il terzo posto in Premier League e la Finale di Coppa di Lega persa con il City, con la nella finale di Baku contro l’Arsenal. Ora arriva l’opportunità più importante della carriera con la , l’opportunità di una vita per ogni allenatore. L’ex tecnico del Napoli firma un contratto triennale fino al 2022.