Una valanga (di gol) si abbatte sul Mondiale Under 20 che si stanno giocando in Polonia: quella di Braut Erling Haland, ragazzone norvegese di 18 anni autore di 9 reti tutte in una partita, contro il malcapitato Honduras: la Norvegia vincerà 12-0 e al netto della tenuta difensiva dell’Honduras, tutt’altro che irreprensibile, la prestazione di Haland non può passare inosservata. Anche perché, se si scava nella storia di questo gigante di 1.92 per 88 kg, si scopre che la performance di oggi non è frutto del caso ma nasce da lontano: precisamente a Leeds. Strano? No, perché è lì che Erling viene alla luce, lì dove il padre Alf-Inge Rasdal Haland giocava nel 2000. Erling è dunque un figlio d’arte, ma dal papà non ha ereditato il ruolo: difensore Inge (famoso per il calcione rifilatogli da Roy Keane durante un vecchio derby di Manchester, che gli causò un grave infortunio), attaccante Erling.
Chi è Braut Erling Haland: storia e caratteristiche
Fisicità, senso del gol e soprattutto precocità: queste le parole chiave per inquadrare Braut Erling Haland. In patria brucia le tappe: prime presenze tra i professionisti con il Bryne a soli 15 anni, poi il passaggio a Molde nel 2017 e il debutto in prima squadra con Solskjaer in panchina. Giià nei primi anni in Norvegia si capisce che il feeling con il gol è speciale: in una sfida contro il Brann Bergen, Haland riesce a segnare 4 gol in appena 17 minuti, un antipasto di quanto fatto oggi. Con il Molde anche un battesimo europeo di tutto rispetto, una doppietta contro l’Hibernian nei preliminari di Europa League che ne fa il più giovane norvegese a segnare due gol in Europa, alla quale seguiranno altri due gol. In totale, con il Molde, saranno 11 (più 4 assist) in 30 partite: numeri che stuzzicano e alla fine convincono il Red Bull Salisburgo, che lo acquista a gennaio. Un po’ di gavetta, ma emerge anche in Austria e segna all’esordio contro la rivale più accreditata per il titolo: con i Red Bull ha un contratto fino al 2023, ma c’è già chi ha messo gli occhi su di lui. Solskjaer ha tirato fuori il paragone con Lukaku, ma guai a farne un giocatore soltanto fisico: una buona tecnica di base gli permette di saper giocare anche con e per i compagni e in relazione alla stazza, non è lento. E segna, gli piace da matti farlo: per informazioni, chiedere alla difesa dell’Honduras.
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