Pasquale Marino è un tecnico dalle idee brillanti e propositive, votato ad un calcio offensivo che ha permesso a tanti talenti di mettersi in mostra, ultimo dei quali Okereke, che grazie anche alla presenza di questo allenatore, è diventato uno delle stelle del Club Bruges.
In esclusiva ai microfoni di Derbyderbyderby.it è intervenuto lui stesso, Pasquale Marino, il quale esperto allenatore si è soffermato sulla vigilia della prima giornata di campionato e su tanto altro, ecco quanto emerso:
Il presente – “Con lo Spezia ho deciso di non prolungare, nonostante avessimo realizzato una buona stagione e valorizzato alcuni talenti. C’è stata l’opportunità di andare a Palermo e nonostante i dubbi sulla situazione societaria, mi sono assunto il rischio, convinto che si sarebbe allestita una squadra in tono minore ma senza mettere in discussione l’iscrizione al campionato di Serie B. È un dispiacere per il Palermo e in generale per il calcio siciliano che si ritrova solo il Trapani in Serie B, mentre quando ero al Catania in A potevamo goderci tre splendidi derby nella massima categoria.”
Sanchez – “Ho avuto il piacere di allenarlo per primo in Italia e già si percepiva il suo enorme talento, ovviamente il suo inserimento fu graduale anche perché davanti vi erano Quagliarella, Di Natale e Pepe. Nel 2010 dopo il mio rientro a Udine, Sanchez fu straripante nel ruolo di esterno poi con Guidolin lo stesso cileno si è perfezionato come seconda punta. Sanchez é ancora relativamente giovane essendo un classe ‘88, sono convinto che all’Inter potrà fare assolutamente bene. Difatti con Conte potrebbe essere schierato alla Tevez che gira intorno alla prima punta.”
Udinese-Milan – “L’Udinese potrà sfruttare con il Milan una rosa rodata ed un progetto tecnico già perfezionato mentre i rossoneri puntando su un tecnico come Giampaolo avranno bisogno di tempo per assimilare i suoi schemi. Inoltre il club friulano si è mosso bene sul mercato prelevando calciatori come Nestorovski e Jajalo.”
Talenti – “In Italia si è deciso di puntare maggiormente sui giovani e ciò rappresenta un bene, i tecnici e soprattutto i dirigenti hanno intuito l’importanza di dar spazio ai talenti per svariati motivi sia di campo che puramente societari. In particolare mi piace il percorso della Fiorentina, sono felice per Sottil, il padre è stato un mio calciatore ai tempi del Catania, che dopo un anno dove non ha giocato con continuità, sta mettendo in mostra le sue potenzialità, e per Ranieri che già a Foggia mi aveva fatto un’ottima impressione.”
Ricordi di Udine – “Ho vissuto anni bellissimi ad Udine sia dal punto di vista personale che sportivo, inoltre abbiamo realizzato una grande esperienza in Coppa Uefa, battendo Tottenham, Zenit, campioni in carica della competizione, e Borussia Dortmund, uscendo solamente ai quarti contro il Werder Brema.”
Okereke – “Okereke dopo la stagione in C con il Cosenza è tornato allo Spezia, ho puntato su di lui e sono stato ripagato con prestazioni di altissimo livello. Sono felice per lui visto che ha avuto la possibilità di trasferirsi al Bruges dove ha iniziato con il botto, inoltre il suo arrivo in Belgio ha garantito una preziosa plusvalenza allo Spezia.”
Calcio propositivo – “Si è vero con le mie squadre ho sempre professato un calcio propositivo ed è bello vedere che tante compagini hanno deciso di imboccare tale strada, soprattutto quando giochi con una big è controproducente fare le barricate visto che prima o poi o per errore tuo o per una giocata dell’avversario ti ritrovi a perdere le partite.”
Serie A – “Il livello del campionato si è innalzato, come del resto il divario tra le big e la Juventus si è accorciato, mi riferisco in particolare ad Inter e Napoli che stanno operando ancora sul mercato, ma anche in bassa classifica vedo tante operazioni interessanti.”
Motivo d’orgoglio – “È sempre un motivo d’orgoglio permettere a tanti giovani di imporsi nel calcio che conta, all’Udinese ho avuto i vari Cuadrado, Asamoah e Sanchez, che già all’epoca era un titolare della nazionale cilena ed era reduce dall’esperienza al River Plate, ma sono rimasto impressionato dalla crescita di D’Agostino che sfiorò la Juventus e il Real Madrid per poi finire alla Fiorentina.”