PARMA –“Se siamo qui è grazie a tutti a quelli che lavorano in società dietro le quinte; sapete bene che abbiamo tanti soci e cerchiamo sempre di confrontarci: dopo averlo fatto siamo sempre più compatti e uniti. Il nostro mercato è stato diverso dagli altri anni, la scorsa stagione eravamo una neopromossa, abbiamo dimostrato di potercela fare tutti insieme, abbiamo sofferto nelle ultime gare ma siamo riusciti nel nostro obiettivo”. Il direttore sportivo del Parma Daniele Faggiano, fresco di rinnovo fino al 2002, ha commentato la sessione di calciomercato appena conclusa: “Abbiamo cercato in questa stagione di fare meno prestiti possibili o di fare prestiti che possiamo cercare di riscattare e portare a casa, facendo patrimonio con giocatori di proprietà. Allo stesso tempo abbiamo guardato all’oculatezza con pagamenti dilazionati negli anni e per questo ringrazio anche le società da cui sono arrivati i giocatori. Abbiamo cercato di abbassare l’età media della squadra, creando inoltre un mix tra giovani e gente d’esperienza. L’unico prestito secco è stato Kulusevski, abbiamo tentato di cercare un riscatto o un’opzione, ma l’Atalanta ha investito sul ragazzo; abbiamo però vinto la concorrenza di diverse squadre di Serie A per poterlo portare al Parma. In uscita c’erano giocatori arrivati anche prima di me e D’Aversa, se non li avessimo avuti in rosa negli anni magari non saremmo qui a parlare di Serie A: mi riferisco a gente come Ricci, Simonetti, Nardi, Baraye. Abbiamo fatto diverse operazioni. Lavorando sodo tutti insieme siamo riusciti a concluderne sia in entrata che in uscita cercando di fare un mercato ci dia i ricambi giusti in caso di infortuni: l’anno scorso siamo andati in difficoltà anche per le assenze, quest’anno mi auguro ce ne siano il meno possibile, per fare in modo che i tifosi siano tranquilli”.
Il campionato
“Mi auguro di fare un punto in più dello scorso anno, poi ovviamente l’ambizione c’è sempre e da parte di tutti. Il lavoro svolto per avere giocatori di proprietà come Grassi, Sepe, Inglese, Cornelius o Karamoh me lo ha permesso la società. Essere felici significa prima di tutto mantenere la categoria. L’ambizione non manca, vogliamo fare tutti bene e non soffrire”.
Darmian
“Darmian come operazione arriva da lontano, se ne era parlato, si era detto fosse poco possibile per le cifre e magari perchè il giocatore non era certo si potesse muovere dall’estero, poi insistendo e lavorandoci si è arrivati in dirittura d’arrivo, quando la notizia è uscita era in realtà da tanto che se ne parlava. Sono felice, anche il Mister lo è per aver riportato in Italia un Darmian che vuole riconquistare la nazionale e dunque ha uno stimolo in più. Gli svincolati? Prendendo Darmian abbiamo fatto un grosso sacrifico, il mercato è chiuso, spero tutto vada bene e non si abbia bisogno numericamente di un difensore, chi c’è deve farsi trovare pronto per giocare. Munari e Siligardi sono fuori lista, per le operazioni in uscita si lavora tra le parti, società e calciatore, che valutano assieme cosa fare. Al momento c’è questa situazione”.
Il calciomercato
“Il calciomercato lo vivo con l’adrenalina di un atleta, sono felice di tutti i ragazzi che abbiamo qui, abbiamo scelto con il Mister, la squadra è buona e ci può dare soddisfazioni. I tifosi si fanno sentire anche in trasferta, vorrei sempre questo spirito, anche quando le cose non vanno bene, come quando la curva ci ha aiutato nel 3-3 con la Sampdoria lo scorso anno, quel punto ci è servito per la salvezza. Balotelli? la trattativa è nata e morta, il giocatore ci piaceva, ma il nostro primo obiettivo era Inglese, abbiamo lavorato molto per portarlo qui: la prima cosa fondamentale dell’operazione Inglese è stato lo stesso Roberto e il suo agente, poi noi e il Napoli eravamo sullo stesso piano, ma la volontà del calciatore è stata importante, fino alla firma c’è stata qualche squadra che ha offerto anche di più, ma i buoni rapporti hanno fatto sì che il Napoli non si scomponesse e anche Roberto non si è scomposto”.
Gervinho
“La mia fortuna è stata che certi giocatori volevano restare a Parma. Gervinho? Si sono avvicinati intermediari, non abbiamo ascoltato offerte né noi, né gli agenti né lo stesso Gervinho. Tutti ci sentiamo più responsabili ogni anno che passa, come lo scorso anno quando ci davano tutti per spacciati. Noi abbiamo voglia di fare sempre meglio con meno errori possibili, ora è tutto bello, ma i complimenti li vorrei a giugno e non ora”.
Le entrate
“In entrata abbiamo operato delle scelte, sono stati fatti dei conti e sono tutti pagamenti dilazionati e ammortizzati negli anni: quando leggo calcoli e cifre è come se si dovesse cercare il pelo nell’uovo, non sempre si sa come certe operazioni vengono fatte. Ma quello che vi posso assicurare è che non si vuole tornare indietro a situazioni già vissute. Karamoh? Deve diventare importante per noi, ha le qualità per essere importante in Serie A, ci crediamo tanto, dobbiamo metterlo nelle condizioni giuste per lavorare, deve essere sempre positivo. Non lo abbiamo proposto a nessuno, ce lo teniamo stretto. I rapporti con l’Inter da parte mia ci sono sempre stati, ora con il Parma si sono intensificati grazie alla serietà della nostra società: con Bastoni e Dimarco ora l’Inter può lavorarci sapendo di avere giocatori con più presenze nella massima serie, loro hanno visto come lavoriamo e il rapporto si è rafforzato. Per la mia firma sono soddisfatto, qui porto le mie esperienze: sto bene con la società, ci sono punti di vista a volte diversi però l’unione è la cosa più importante, a volte si sbaglia ma l’intento è fare il bene del Parma”.