TORINO – Un po’ di colpa ce l’ha il campo. La situazione che ha portato allo sfogo di Emre Can, infatti, è il frutto anche di un ribaltamento delle gerarchie del centrocampo bianconero maturato nel giro di un mese. Che il numero di giocatori nella rosa della Juventus avrebbe comportato esclusioni eccellenti dalla lista Champions è noto da tempo e lo stesso Sarri aveva sollevato il problema il 10 agosto dopo l’amichevole con l’Atletico. Fino a poche settimane fa, però, nessuno immaginava che potesse essere estromesso il centrocampista tedesco. Sul mercato, difatti, a luglio c’erano Khedira, corteggiato da Arsenal e Wolverhampton, e Matuidi, entrato nei colloqui con il Manchester United durante la trattativa per lo scambio Dybala–Lukaku e seguito anche dal Paris Saint-Germain. Sul fronte Emre Can la Juventus ha iniziato a muoversi solo nelle ultime settimane: se le trattative si fossero aperte prima probabilmente sarebbe stata trovata una soluzione e il giocatore avrebbe avuto il tempo di valutare la situazione, rendendosi conto di non essere centrale nel progetto.
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Emre Can fuori dalla lista Champions: così è nato il ribaltone
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