Il CT del Belgio Roberto Martinez crede che Romelu Lukaku non abbia sofferto le conseguenze dei cori razzisti di cui è stato vittima a Cagliari una settimana fa.
All’allenatore spagnolo è stato chiesto quale fossero le condizioni mentali dell’attaccante dell’Inter prima della partita con la Scozia, valida per le qualificazioni a Euro 2020 che si giocherà domani, ammettendo che a Lukaku sono rimasti delusione e rabbia dopo quanto successo alla Sardegna Arena ma affermando, allo stesso tempo, tutto ciò non ha influito sul suo umore in questi giorni in cui è stato con la nazionale belga:
“Non ho notato differenze,” ha detto Martinez “È vero che era triste dopo l’episodio di cui è stato protagonista ma sono sicuro che tutti nel calcio lo proveranno ad aiutare per questo e l’ambiente proverà ad estirparlo [il razzismo]. Non c’è tolleranza per questo”.
Martinez fa capire che Lukaku è abituato ad avere sempre gli occhi addosso:
“Penso che Romelu sia uno dei calciatori moderni che è venuto fuori con l’attenzione dei media, che lo seguono da quando aveva 16 anni in Belgio”.
“Aveva una troupe di media che lo seguiva in giro. Seguivano la speranza di una squadra che doveva vincere all’Anderlecht con la partecipazione alla Champions League. Poi è andato al Chelsea, al West Brom prima di andare all’Everton in una grossa operazione. Un altro trasferimento importante al Manchester United e ora all’Inter”.
Infine, il CT del Belgio spende delle belle parole per descrivere il carattere e il personaggio Lukaku:
“Romelu non rimane turbato [per tutto questo]. Vedrete raramente un ragazzo così motivato come lui. Il calcio è la sua vita. Vive per segnare goal ed essere decisivo per la nazionale e per il suo club”.