Nove punti nelle prime tre partita di campionato non bastano. Il viaggio di Antonio Conte e l’Inter è appena iniziato, perduto chi pensa di fermarsi. Anche perché, nemmeno il tempo di festeggiare il successo contro l’Udinese di sabato, che per i nerazzurri è già vigilia. , le grandi notti d’Europa si riaffacciano all’orizzonte. Come nella passata stagione, il girone è da incubo: nel gruppo F ci sono, oltre allo Slavia Praga, avversario di domani, anche Barcellona e Borussia Dortmund. Serviranno fame, orgoglio e determinazione per riuscite a strappare il ticket per gli ottavi di finale. Quella fame che Conte ha già portato con ferocia a tutto l’ambiente, e che spera di vedere in campo anche domani contro i cechi. FCInter1908.it vi riporterà in diretta le parole in conferenza stampa dell’allenatore nerazzurro e di Samir Handanovic.
Ecco l’allenatore e il capitano nerazzurri in sala stampa:
CONTE SULL’ESORDIO IN CHAMPIONS – “Iniziamo il nostro percorso in Champions League dopo tre partite di campionato e sarà importante partire con il piede giusto. Affronteremo una squadra che l’anno scorso ha vinto il campionato contro il Viktoria Plzen, una presenza fissa in Europa. Stiamo parlando di una squadra tecnica, fisica e che gioca con intensità. Giocano sempre per vincere e hanno la giusta mentalità. Avremo rispetto e dobbiamo fare attenzione, ma al tempo stesso vogliamo giocare la nostra gara. Abbiamo giocato solo due giorni fa, dobbiamo essere bravi anche a battagliare“.
HANDANOVIC SUL NUOVO CORSO CONTE – “Sapete già tutto del mister, non c’è bisogno che lo racconti io“.
CONTE SU LUKAKU – “C’è un allenamento da fare, ci sono 24 ore per vare delle valutazioni e vedere in che condizioni è. Dovesse giocare è perché dà necessarie garanzie, altrimenti giocherà qualcun altro“.
CONTE SUL CAMBIO MODULO – “E’ qui in Italia che siete fissati. Non è importante il modulo, ma come ti poni in certe partite. Sento tante cazzate, tipo che non si vince a tre. Il calcio si evolve, bisogna stare al passo con i tempi, non cambia se giochi a tre o con un altro modulo. Dipende come attacchi, che pressione fai e altre cose. Me l’aspettavo certe domande, in Inghilterra non frega niente a nessuno come giochi, vogliono vedere coraggio e intensità. Vogliono divertirsi e questa è la cosa più importante, che stiamo provando a fare“.
CONTE SUI TANTI IMPEGNI – “Sicuramente, se devo essere onesto, è inevitabile che quando inizi un nuovo percorso più tempo hai tra una partita e l’altra e più è facile entrare nella testa dei giocatori per riuscire a fare quello che vuoi. Al tempo stesso la Champions è un grandissimo stimolo, per me, i calciatori, il club e i nostri tifosi. Dovessi pensare alla costruzione in maniera egoistica, direi che più tempo hai e più semplice è“.
CONTE NON ALLENATORE DA CHAMPIONS? LA RISPOSTA DI ANTONIO – “Si va per luoghi comuni. Ho giocato tre Champions, la prima con la Juventus dopo aver vinto il campionato dopo due settimi posti. Praticamente ho giocato solo due anni in Champions con la Juve, poi un altro anno con il Chelsea. La gente pensa che dove tocco vinco, ma no è così, soprattutto in questi tornei, dove hai bisogno di lavorare. Ho sempre partecipato con creature appena nate, gli altri con creature già solide. Questo voglio dire ai sapientoni“.
HANDANOVIC SULL’EMOZIONE DA CHAMPIONS – “Se non mi emozionassi, non giocherei più a calcio. Sentire quella musichetta è un’emozione unica“.
CONTE SUL RISCHIO TROPPO ENTUSIASMO – “E’ importante avere intorno questo entusiasmo, ma non deve essere portato dal risultato, altrimenti sarebbe effimero. Dobbiamo portarlo per quello che stiamo facendo e che stiamo cercando di costruire. Roma non fu costruita in un solo giorno. Stiamo lavorando duramente, e per questo ringrazio il club e soprattutto i calciatori, perché ci sono disponibilità e voglia di costruire qualcosa insieme di importante. Non mi piace che il risultato sia collegato al risultato. Dobbiamo entusiasmarci per le basi che stiamo ponendo, da sfruttare negli anni anche a chi verrà“.
HANDANOVIC SULLA FORZA DELL’INTER – “Negli ultimi tre anni ci siamo rinforzati tanto. Abbiamo cambiato tanto, ora dobbiamo lavorare per migliorare. Non so se siamo i più forti degli ultimi anni, dobbiamo dimostrarlo ogni tre giorni quando giochiamo“.
CONTE SULLO SLAVIA PRAGA – “Come l’Udinese, è una squadra fisica. Hanno qualità e rapidità sugli esterni, la sottopunta è forte. C’è solidità difensiva. Bisognerà sudarcela, come tutte le partite che andremo a giocare. Dobbiamo essere al 110%, non sarà una passeggiata. Dovremo fare la nostra partita con coraggio e idee, supportati dai 65 mila tifosi che fin qui ci hanno sempre spinto tanto“.
CONTE SUGLI OBIETTIVI – “Non possiamo porci obiettivi, solo strada facendo vedremo che livello raggiungeremo e che obiettivo possiamo porci. Oggi sarebbe insensato. Ho detto ai ragazzi: non poniamoci limiti, perché creano degli alibi. Cerchiamo di dare il massimo e di essere al 100% e dare tutto durante la partita, poi vedremo cosa accadrà nel tempo e dove saremo. Oggi è da folli parlare di obiettivi. Sappiamo che c’è da pedalare tanto“.
CONTE SULLA STABILITA‘ – “Dobbiamo diventare stabili, solo dando continuità ci si può giocare qualcosa di importante. Sulle montagne russe si vivono giornate di sensazioni opposte, noi invece vogliamo dare ai tifosi segnali di stabilità. Solo così si diventa pericolosi davanti a tutti quanti“.
CONTE SU BIRAGHI – “Gli ho parlato quando è arrivato, si sta allenando molto bene. Dal punto di vista fisico ha raggiunto buoni livelli, quello che mi preoccupa di più è il punto di vista tattico, ci vuole più tempo: solo facendo molte volte dei movimenti si entra nei meccanismi. Dobbiamo avere tutti i giocatori all’interno di un’idea per non far inceppare la macchina. Io voglio avere rischi zero, anche se comunque ci sono dei ragazzi che sono arrivati tardi. Ho massima fiducia in tutti e so che loro la ripagheranno“.