“Diventare capocanniere a 36 anni è un qualcosa di pazzesco, anche se non vedevo l’ora che finisse una stagione parecchio stressante”.
Parola di Fabio Quagliarella. L’esperto attaccante di proprietà della Sampdoria, capocannoniere del campionato di Serie A 2018-2019 con ventisei reti, è stato intervistato ai microfoni di Dazn. Diversi, dunque, sono stati i temi trattati dal centravanti originario di Castellammare di Stabia, che nel corso della sua carriera ha vestito fra le altre le maglie di Udinese, Napoli e Juventus: dal suo futuro, alla breve parentesi in azzurro caratterizzata da una vera e propria disavventura.
“Dal punto di vista fisico sto bene e il ritiro non l’ho preso in considerazione: scherzando con la mia fidanzata abbiamo detto che sarebbe stato bello chiudere in bellezza, ma la passione per questo sport e troppa e non smetteresti mai. Napoli? Quell’anno sono andato in doppia cifra e ci siamo qualificati per l’Europa, i problemi più che altro erano fuori dal campo. Chiamai il mio amico Giulio per raccontargli il mio disagio, non ce la facevo più a causa dello stalker che mi perseguitava. Lui si rivolse a mio padre dicendogli che in me qualcosa non andava. Così papà venne a Castelvolturno e mi tranquillizzò: quella chiacchierata mi diede un po’ di serenità. Quel periodo è stato un incubo, quell’uomo aveva deciso di intromettersi nella mia vita per dare fastidio. Ora però mi sto prendendo le soddisfazioni che prima non sono riuscito ad avere”, sono state le sue parole.
CONTE E GIAMPAOLO – “Conte è uno che sa migliorarti sotto diversi aspetti, soprattutto quello mentale. Lui lo dice subito: se perdo o pareggio non rivolgetemi la parola. E’ un vincente con la sua metodologia di lavoro che è davvero tosta. Detta sempre i passaggi lasciandosi prendere dall’entusiasmo, gli manca solo il joystick della Playstation. Sono sicuro che l’Inter con lui avrà un ruolo di primo piano quest’anno. Giampaolo? Era molto introverso, in tre anni avremo parlato cinque o sei volte: lui mi diceva che era tutto perfetto. Nel modo di lavorare è molto simile a Conte: entrambi non lasciano nulla al caso e preparano la gara nei minimi dettagli, in particolare l’approccio iniziale”.
NAPOLI – “I tifosi del Napoli ce l’avevano un po’ con me ma io li ho sempre giustificati perché non sapevano la verità… Poi quando è uscita, è stato come se fossi tornato a giocare al Napoli, mi vogliono un bene dell’anima. Quando hanno esposto quello striscione c’è stata la pace, è stato come se avessi vestito la maglia del Napoli di nuovo. Riabbracciarmi con loro? Beh sotto il profilo romantico, sarebbe la giusta fine, ma il Napoli sta facendo un percorso con giovani forti, io poi ho la fortuna di essere amato ed essere capitano di una piazza fantastica come la Sampdoria. Ho la fortuna di avere questo amore da due piazze”, ha concluso Quagliarella.