Due gol subiti da calcio piazzato, quattro su cinque in questo inizio di stagione. In casa Juventus tiene banco il tema della difesa a zona delle palle inattive, che nelle prime gare si sta rivelando come il punto debole della squadra di Maurizio Sarri. Un tema che peraltro non è nuovo per i bianconeri, visto che lo scorso anno i due gol subiti al Wanda Metropolitano da José Gimenez e Diego Godin (seppur di piede e non di testa) arrivarono sugli sviluppi di una palla inattiva, e anche il gol di Matthijs de Ligt ai quarti all’Allianz Stadium – poi decisivo per l’eliminazione contro l’Ajax – arrivò da un calcio d’angolo in maniera simile al gol del pareggio di Hector Herrera. Inevitabile allora parlarne, a partire dalle dichiarazioni degli allenatori, che poi sono quelli che prendono le decisioni su come si difendono e si attaccano le palle inattive.
Sarri: “Difesa a uomo meglio della zona? Luogo comune. E col VAR si rischia”
“Abbiamo preso gol su situazioni prevedibili” ha detto Maurizio Sarri, che poi ha affrontato direttamente l’annosa questione della marcatura a uomo o a zona. “Sulle palle inattive il luogo comune è quello di marcare a uomo, io penso che bisogna migliorare in aggressività e in attenzione“. Secondo il tecnico bianconero, poi, c’è una differenza notevole tra il primo e il secondo gol subito: “Il gol su angolo [di Herrera] si può prendere perché loro hanno ottimi saltatori, ma il primo [di Stefan Savic su sponda di Gimenez] non va preso perché la palla era lentissima e dava tutto il tempo di intervenire. Se siamo passivi a zona lo siamo anche a uomo, non cambia molto“. C’è poi un aspetto forse sottovalutato che influisce sulla scelta della zona: “La marcatura a uomo è abbastanza pericolosa perché i contatti sono inevitabili e possono essere sempre rivisti al VAR. Cercheremo comunque di rimediare a questa situazione che ci sta costando qualcosa”.
Simeone: “La Juve soffre perché difende a zona”
Molto interessanti sulla questione anche le parole del tecnico dell’Atletico Diego Simeone, che ha sottolineato specificatamente il punto debole dei bianconeri: “La Juventus soffre perché marca a zona, infatti abbiamo tenuto in campo Saul proprio perché è alto pur adattandolo a terzino sinistro nel finale di gara al posto di Lodi” ha detto a Sky Sport sulle sue scelte rischiose nel finale di gara. “Con lui, Savic, Gimenez, Costa e Herrera abbiamo pareggiato l’altezza della Juventus e per fortuna è arrivato il golazo nel finale”.
Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml