TORINO – Pazienza. E’ la parola chiave. La ripetono Sarri, il suo staff tecnico e la dirigenza a quelli che finora sono rimasti un po’ ai margini. E’ ancora settembre, le partite ufficiali sono state solo quattro e c’è una lunghissima stagione davanti, ma qualcuno inizia a mugugnare nella rosa juventina, ruotata pochissimo negli undici titolari. Sarri ha spiegato molto bene perché: la squadra sta affrontando un profondo cambiamento tattico e, per consolidare i progressi, cerca di affidarsi sempre agli stessi, limitando il tunorver all’indispensabile, ovvero agli infortunati. Solo quando la squadra dimostrerà di aver acquisito sicurezza negli automatismi, il tecnico inizierà a cambiare qualche elemento, facendo girare l’amplissima rosa.
Nel frattempo qualche ribollire di malumore, Sarri lo ha messo ampiamente in conto perché non allena dall’altro ieri. E per ora non appare preoccupato. Paulo Dybala, per esempio, non è felicissimo della sua nuova condizione. Ha passato un’estate travagliata in cui prima si è offerto, poi ha rifiutato offerte di mercato che avrebbero potuto cambiare la storia di questa campagna acquisti (non solo quella bianconera). Si è rifocalizzato sulla Juventus dalla fine di agosto quando ha scoperto di essere il vice Higuain, che nel frattempo si è preso e meritato il posto di punta centrale.