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Brescia-Juve 1-2: un autogol e Pjanic portano i bianconeri in vetta

BRESCIA – E’ tosta, progressivamente più bella e sempre vincente la Juventus. Perché al netto delle analisi tattiche  e delle vivisezioni tecniche, la squadra bianconera conserva una mentalità e un ardore agonistico che consente di incamerare punti sempre e a prescindere dal sistema di gioco e dall’avversario. In questo caso un Brescia sontuoso per brillantezza atletica e disposizione in campo, impreziosito da un Tonali la cui qualità si sta abbinando una crescente maturità: è un 2000, un bene nazionale come dimostra l’attenta presenza del ct Roberto Mancini in tribuna. La Juventus vince in rimonta, ma domina la partita e mostra un gioco che continua a convincere in fase offensiva e va sistemato in quella di non possesso. Nei frangenti difensivi mancano ancora sincronismi e sicurezza, ma il mestiere di Bonucci, la forza di De Ligt e la capacità di aiutarsi limitano molto i danni. Piace la soluzione di Ramsey sulla trequarti che rende più facile lo sviluppo sarriano della manovra e piace, più in generale, l’atteggiamento mentale della Juventus che mantiene sempre la calma e la voglia di tenere il pallone per attaccare. Mentalmente i bianconeri sono già sintonizzati con il loro allenatore, le gambe e le abitudini sono un passo indietro, ma la linea di crescita partita dal primo tempo di Parma, i primi sessanta contro il Napoli e la ripresa di Madrid, si allunga di un altro piccolo incoraggiante tratto. Il Brescia è una bella squadra, farà bene, quella contro la Juventus non è una prestazione episodica.

SZCZESNY CHE FAI?

La Juventus passa in svantaggio con un gol di Donnarumma che sfrutta una papera surreale di Szczesny. L’azione del Brescia, al 4’, è magnificamente orchestrata da Tonali, ma il tiro dell’attaccante è solo molto potente. Eppure Szczesny, che è piazzato con una strana postura molto bassa, non riesce a fermarlo alzando goffamente le mani. La Juventus incassa e reagisce immediatamente. Da quel momento la partita viene condotta dagli uomini di Sarri che, a sprazzi, la giocano molto bene: palla che si muove molto velocemente, scambi rapidi e quasi sempre a due tocchi, giocate raffinate al limite dell’area bresciana dentro la quale si accalcano tutti gli uomini di Corini, creando una densità difficile da penetrare. Eppure la Juventus ci riesce e sfiora il gol cinque volte (Dybala, Rabiot, Ramsey, Khedhira e Higuain) prima di pareggiare con un’azione tutto sommato fortunosa (autorete di Chancellor al 40’ su corner di Dybala). Il Brescia si fa vedere con contropiede in verticale, ma oggettivamente la Juventus è padrona del primo tempo.

LA JUVE ACCELERA

La ripresa vede la Juventus aumentare ulteriormente il ritmo. Prima Higuain, poi Rabiot, poi Dybala vanno a un millimetro dal gol nei primi tredici minuti della ripresa, vendendo respinti i loro tiri da miracolosi (e anche un poco fortunati) interventi dalla finlandese Joronen. Ma il Brescia è in affanno, fatica a contenere la Juventus e incassa il 2-1 sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Dybala sulla barriera, ma ribattuto in rete da Pjanic con un destro al volo potente e angolato. Il secondo gol bianconero incendia l’orgoglio del Brescia che con un paio di fiammate di Balotelli mette paura ai bianconeri. Per la Juventus si contano ancora occasioni (clamorosa quella di Higuain nel finale), per il Brescia un forsennato tentativo di cercare il pareggio, senza però trovare né in Balotelli, né in Matri un finalizzatore concreto.

I SINGOLI

Ramsey fra le linee è una soluzione molto interessante. Il gallese ha tecnica e visione di gioco, innesca in modo perfetto gli attaccanti, offre una soluzione in più alla manovra. Da rivedere, magari con Ronaldo che potrebbe essere devastante se servito come è stato servito Higuain al 25’ con un no-look di Ramsey che ha agganciato un passaggio velocissimo di Pjanic. Rabiot è indietro: tatticamente e atleticamente. Bisogna avere pazienza perché il centrocampista ha bisogno di tempo, ma certamente per ora non è integrato con il resto della squadra. Dybala offre spunti tecnici sublimi e senza Ronaldo è ancora più presente nella manovra offensiva, per quanto manchi di un po’ di incisività. De Ligt cresce di partita in partita, Bonucci è in una fase magistrale.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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