“Se il Torino lotterà sempre come ha fatto nel secondo tempo con il Milan, potrà puntare all’Europa senza preliminari. Ma occhio a non ripetere in futuro prestazioni simili ai primi 45’: sono stati troppo brutti”. Anche Gianluigi Lentini ha visto un Toro a due faccein una partita per lui come sempre speciale avendo vestito in carriera le casacche del Torino e del Milan. In Serie A Lentini ha collezionato ben 207 presenze, caratterizzate da 27 gol. Le maggiori fortune le deve, naturalmente, al Toro: 245 apparizioni in granata in tutte le competizioni con 29 reti e 5 assist. Nell’estate del 1992 fu comprato dal Milan e con la casacca rossonera segnò 16 gol in 96 partite.
Lentini, dove ha visto il suo Torino-Milan?
“Non amo troppo caos intorno a me quando ci sono le partite. Perciò, mi sono guardato il match sul mio divano davanti al televisore. Mi sono divertito”.
Che Toro ha visto?
“A due facce. Nel primo tempo non mi è assolutamente piaciuto, mentre nella ripresa la squadra mi è sembrata trasformata. È riuscita a restituire con gli interessi quanto aveva subito nei primi 45 minuti. Ha giocato con più determinazione e forza. E poi ha vinto grazie ad una condizione atletica migliore rispetto al Milan”.
Quanto ha inciso il cambio di modulo di Walter Mazzarri?
“A mio giudizio, il cambiamento è stato più mentale e fisico e non è stato dettato dai numeri. A me non piace ragionare sul 4-4-2 o sul 3-4-1-2. Commento ciò che vedo in campo e devo dire che la prestazione offerta nella ripresa dal Toro è stata nettamente migliore rispetto a quella del Milan”.
Torino trascinato da Andrea Belotti. Che ne pensa?
“Assolutamente sì. Vorrei vedere sempre Belotti vicino alla porta. È nato per segnare e deve concentrarsi maggiormente su questo. Tante volte, invece, si preoccupa troppo della fase difensiva, spendendosi per gli altri”.
Si dice che dietro ad un grande uomo c’è una grande donna, ma nel Toro di quest’anno sembra che dietro ad un grande attaccante ci sia un meraviglioso portiere. È d’accordo?
“Certo. Sirigu è ormai una costante per il Toro e per la nazionale. È un portiere continuo nell’arco dell’intera stagione e sta regalando diversi punti al Toro”.
E Verdi? Potrà diventare un valore aggiunto?
“Penso proprio di sì. È veramente talentuoso. Deve ritrovare la giusta condizione fisica. Non era più abituato a giocare titolare. Nel secondo tempo con il Milan si è fatto vedere di più. È destinato a crescere”.
Qual è il suo giudizio sulla coppia Belotti-Zaza?
“Mi piace molto. Mazzarri ha tanti giocatori di qualità a disposizione, ma certamente non è facile rinunciare a due attaccanti così”.
Il Torino sta facendo a meno, invece, da un po’ di settimane di Nkoulou. È ora di farlo rientrare?
“Non mi addentro nei problemi tra il giocatore e la società, non ho abbastanza elementi a disposizione. Penso soltanto che il camerunese sia un ottimo difensore, quindi se è a disposizione e sta bene deve giocare. La squadra ha bisogno di lui”.
Un’ultima battuta sul Milan. Che squadra ha visto al “Grande Torino”?
“Convincente solo a metà. Bene per un tempo, poi nella ripresa è scomparsa. Il Toro ha annichilito i rossoneri con la sua aggressività. La strada per Giampaolo è lunga ed è in salita”.