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Juve, senti Ravanelli: “Douglas Costa fondamentale come CR7”

di Fabio Marzano

TORINO – Dopo aver battuto l’Inter ed essere balzata in vetta alla classifica, ora il campionato della Juve entra veramente nel vivo e come negli anni precedenti, chiunque voglia aggiudicarsi il tricolore, dovrà fare i conti con la Vecchia Signora. Ad analizzare quella che sarà la stagione dei bianconeri e anche della nostra Nazionale, è stato un grandissimo ex centroavanti del nostro calcio, Fabrizio Ravanelli che, ha cortesemente rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva alla nostra redazione.

Credi ci sia ancora un netto distacco tra Juve ed Inter o sarà battaglia fino alla fine?

“E’ difficile, poter pensare che, la Juve dopo la partita impeccabile e fantastica che ha giocato contro l’Inter, abbia ancora le stesse possibilità e con la stessa facilità delle stagioni precedenti. Io credo che sarà un campionato molto piu combattuto, nonostante abbiamo visto una partita dove la Juve veramente, ha giocato non da grande squadra ma da grandissima squadra. Questo è un buon auspicio, non solo per il campionato ma anche per la Champions. In campionato non bisogna fossilizzarsi solo su una sola partita, perche si possono perdere punti anche con le squadre piu piccole e per vincerlo ci serve una grande continuità. Le squadre di Antonio Conte hanno sempre avuto una grande continuità, la Juve in questi ultimi 8 anni è stata una macchina da guerra e ci si augura che possa continuare ad esserlo però credo che quest’anno sia molto piu combattuto degli ultimi”. 

Cosa manca a questa squadra per poter vincere la Champions? Sarri è l’allenatore giusto?

“Sotto al punto di vista della qualità non manca assolutamente nulla. Quest’anno la Juve ha dimostrato a Madrid, nella prima di Champions, che squadra è. Secondo me durante l’anno crescerà ancora, sotto il punto di vista dell’esperienza, della maturità, del gioco. Credo che non manchi niente, ci vuole solamente un pizzico di fortuna per arrivare dagli ottavi in poi con la squadra al completo e nelle migliori condizioni possibili. Nella scorsa stagione ci sono stati anche parecchi infortunati e siamo andati ad affrontare la sfida con l’Ajax in condizioni pessime. Quando questa squadra qui riuscirà ad arrivare nella fase topica, dagli ottavi in poi con tutti gli elementi a disposizione e in ottima condizione fisica, allora non dovranno avere paura di nessuno. Questa Champions è sicuramente alla portata della Juve”. 

Secondo lei da ex attaccante, cosa è scattato nella testa di Higuain che ora sembra essere rinato, dopo una stagione dove era stato messo ai margini?

“Penso che Higuain non debba mai essere messo ai margini. E’ un attaccante straordinario, è importante per la Juve, un grande finalizzatore, quest’anno sta lavorando anche di piu per la squadra. Credo che lui abbaia ritrovato quella voglia di sfida per far capire anche ai giocatori che, forse non avevano la massima fiducia in lui e per lui è stata una grande sfida con se stesso, verso chi, magari suscitava qualche perplessità. La grande voglia che aveva di rivenire fuori lo ha portato a giocare a questi livelli. Le motivazioni in lui sono tantissime e adesso per Gonzalo sarà difficile continuare cosi. Io credo che lui abbia tutte le qualità per poter trascinare la Juventus sul tetto d’Europa”.

E’ favorevole all’ipotesi di un tridente Ronaldo-Dybala-Higuain?

“No no. Non hanno le caratteristiche per formare un tridente, anche perchè credo che nella Juventus ci sia un giocatore che è fondamentale allo stesso modo di Ronaldo ed è Douglas Costa. E’ un giocatore che sposta gli equilibri, come CR7 , quindi credo che siano due giocatori che debbano avere la maglia da titolare, almeno secondo il mio punto di vista. Poi uno tra Gonzalo e Dybala però quando hai tutti questi grandi giocatori puoi anche alternarli e far giocare chi è piu in forma in quel momento. Come è successo dopo il Leverkusen, quando Sarri ha ritenuto opportuno far giocare Dybala contro l’Inter, dopo che il Pipita aveva fatto gol e assist in Champions. Ci vuole grande maturità anche da parte dei giocatori di, sapersi adattare alla causa e al tipo di situazione che affrontano, per poter poi arrivare a vincere la Coppa che tutti noi tifosi juventini aspettiamo”.

Parlando di Nazionale, secondo lei quali sono i giocatori dal quale questa squadra può ripartire e se hanno le carte in regola per poter vincere l’Europeo?

“Che abbiano le carte in regola sicuramente. Abbiamo una squadra ben costruita, con un bel gioco e Mancini sta facendo un lavoro incredibile. Credo che poche Nazionali abbiano giocato o giocano bene come la nostra e questo è fondamentale per il raggiungimento di qualsiasi tipo di traguardo. Dobbiamo ripartire senz’altro dai giovani, oggi il calcio è fatto per i giovani e c’è bisogno di giocatori giovani con tanta esperienza. Mancini ha avuto il coraggio di convocare tanti giovani, da Sensi a Zaniolo, sono giocatori che con un mix di esperienza, uniti a campioni come Bonucci e Verratti ad esempio che, definirei il punto dal quale deve ripartire questa squadra. Sono sicuro che questa Nazionale ci può regalare grandi soddisfazioni come lo sta facendo adesso”. 

Tornando indietro nel tempo, cosa ha provato dopo aver segnato in finale di Champions? 

“Era troppo evidente che la palla fosse entrata e non c’è stata nessuna esitazione. Io ho seguito la palla con gli occhi fino a quando ha superato di pochissimo la linea e in quello stesso istante l’arbitro aveva convalidato insieme al guardalinee. Per me è stata una gioia immensa e lo continua ad essere perche mi ha dato tantissima soddisfazione. Vincere la Champions credo che sia il traguardo piu grande che ci possa essere per un giocatore dopo il Mondiale, farlo da protagonista, essere il capocannoniere di quella squadra, nella stessa edizione in cui la vinci, è il massimo della soddisfazione non sia a livello personale ma anche di squadra. E’ un ricordo che resterà indelebile nella mia mente e credo anche in quella di tutti i tifosi juventini”. 

Da tifoso juventino, eri contento di aver vinto lo scudetto con la Lazio ai danni proprio dei bianconeri o ci fu un pò di amarezza?

” No, ero contento di averlo vinto. Poi, che fosse a discapito della Juve sicuramente mi era dispiaciuto però se vinci uno scudetto, come fai a non essere contento, a prescindere dalla squadra per la quale giochi, sarebbe una cosa incredibile. Sono stato felicissimo per aver vinto lo scudetto e allo stesso tempo triste per averlo tolto alla Juve”. 

Ringraziamo gentilmente Fabrizio Ravanelli per la sua disponibilità.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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