TORINO – Quando quest’estate, sul centrocampo della Juventus, soffiava il vento arido del mercato lui è rimasto dentro la campana di vetro dell’incedibilità. Rodrigo Bentancur, a differenza di tutti gli altri elementi della mediana, non ha mai virtualmente tolto nemmeno per un secondo la maglia bianconera. Facile individuarne il motivo: l’indubbia qualità del giocatore, sempre protagonista nel suo personalissimo biennio con Massimiliano Allegri, i 22 anni della carta d’identità e l’esigenza di Maurizio Sarri di poter fare affidamento su un vice Pjanic già ad un livello estremo di garanzia. Il nuovo allenatore, amante degli specialisti per ogni posizione, in estate gli ha scelto il ruolo di regista: no all’ipotesi mezz’ala e nemmeno trequartista, solo ed esclusivamente davanti alla difesa. Tipica coerenza sarriana, rimodulata però nel corso del tempo. Perché lo stesso Sarri si è reso conto di poter impiegare Bentancur su diversi fronti, non soltanto come alter ego di Miralem. La prova di questo cambio di rotta si spiega con l’inserimento in campo nel secondo tempo del derby d’Italia contro l’Inter: prima prende il posto di Sami Khedira per una buona mezz’ora, poi rimpiazza Paulo Dybala sulla trequarti, quando la Joya viene richiamata da Sarri in favore del subentrato Emre Can. Proprio in quella posizione Bentancur ha regalato una delizia a tutta San Siro: l’assist per il gol decisivo di Gonzalo Higuain, roba da campione vero. Mossa vincente, il vero scacco matto ad Antonio Conte.
Fra le linee Bentancur è riuscito a dare quel quid in più che Dybala non era più nelle condizioni di garantire perché stremato.