Udinese su tutte le furie: la Figc non ha accolto il ricorso relativo alla squalifica di Tudor e così il tecnico croato non ci sarà in panchina contro il Torino. La sfogo di Pierpaolo Marino, responsabile dell’area tecnica, sa di bordata nei confronti della Federazione. “L’Udinese è indignata per il comportamento della Figc”: queste le parole più dure utilizzate da Marino.
LE PAROLE DI MARINO –“Siamo indignati, dopo la vicenda De Paul eravamo irritati, ora siamo indignati – ha tuonato -. La Figc vive un momento di grande imbarazzo, in 40 anni di calcio non ricordo che la Federazione abbia mai chiesto la revoca di un provvedimento della Corte Federale di Appello come accaduto per Mazzarri, pur non volendo mettere il naso in casa d’altri ma solo per commentare una decisione che la Figc ha ritenuto opportuno prendere avverso una pronuncia di un suo organo. E’ clamoroso che il regolamento nazionale non sia stato adeguato al regolamento FIFA e, inoltre, è tutto da verificare se il regolamento internazionale prevalga su quello federale: se così fosse, allora, andrebbero aboliti altri istituti in essere soltanto in ambito italiano. La Figc, dunque, avrebbe dovuto immediatamente disciplinare la nuova normativa in essere secondo cui anche gli allenatori sono soggetti al regime dei cartellini come i giocatori. Ma già il fatto che il giudice non abbia ritenuto inammissibile il ricorso ma l’abbia respinto, entrando nel merito, testimonia che il regolamento FIFA non sia stato ancora recepito. Aspettiamo le motivazioni perché, magari, sarà stato detto che Tudor ha assassinato qualcuno quando, invece, è soltanto uscito dall’area tecnica e, quindi, un cartellino giallo sarebbe stato sufficiente come sanzione. Invece il mister ha dovuto subire un rosso pesantissimo poiché la Federcalcio ha deciso di intervenire recependo, per la prima volta, la nuova regola FIFA, a differenza di quanto accaduto nel caso Mazzarri. Si tratta, dunque, di un vero e proprio pasticcio le cui conseguenze vengono, ancora una volta, pagate dall’Udinese. Anche nel caso De Paul, infatti, il giudice sportivo di Milano ha giudicato come violento, cosa che non competerebbe a lui che dovrebbe solo prendere atto del referto dell’arbitro, lo schiaffetto sul collo di un avversario squalificandolo per tre turni; a differenza degli altri precedenti – come quello di De Rossi in Genoa – Roma – quando le giornate di qualifica comminate erano state due. Pertanto siamo indignati perché, ancora una volta, i precedenti non sono stati tenuti in considerazione ed a pagare è l’Udinese: in questo modo si fanno due pesi e due misure ma, soprattutto, siamo indignati per quello che sta accadendo in Federazione a livello di interpretazione regolamentare”.