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Juve, Sarri pretende più gol

TORINO – E’ complessivamente e comprensibilmente contento, Maurizio Sarri, ma non soddisfatto. E’ complessivamente e comprensibilmente contento perché «I giocatori a fine partita mi hanno detto che a un certo punto in campo si divertivano veramente», perché la sua Juventus cresce a livello di singoli e di collettivo e perché mentre cresce vince. Non è soddisfatto un po’ perché è un perfezionista, un po’ perché la squadra bianconera qualche sbavatura la mostra: a fine ottobre è fisiologico, ma è fisiologico anche che l’allenatore voglia cancellarle il prima possibile. Perché per quanto poche e per quanto piccole possono costare punti, come stava per accadere sabato sera contro il Bologna.

TRITARE, NON GESTIRE

A prescindere dal fuorigioco che, ha sottolineato Sarri, avrebbe viziato un gol di Santander nell’azione in cui El Ropero ha prima colpito la traversa e poi costretto Buffon a un grande intervento, la Juventus si è trovata a rischiare di pareggiare una partita che avrebbe potuto aver chiuso con largo anticipo. Che avrebbe potuto e dovuto «tritare», per citare il verbo usato da Sarri dopo la sfida: «Non voglio gestirle le partite, voglio tritarle». La squadra bianconera invece a volte abbassa i giri del motore e a Sarri non va, specialmente ora che ha una rosa piena di campioni: «Fra gestire e aggredire il dispendio di energia cambia poco e comunque se martedì qualcuno non ce la fa gioca un altro. Dopo i primi 20 minuti fatti bene e il gol invece ho avuto la sensazione di volerla gestire». Ecco il primo nodo che impedisce alla contentezza di Sarri di sciogliersi in soddisfazione: «Fra il palleggio produttivo e il palleggio effimero e superficiale il confine è sottile e dobbiamo starne lontani». Sabato la Juve se ne è allontanata non a caso dopo l’intervallo, raddoppiando e andando più volte vicina al gol.

 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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