dai nostri inviati
LECCE – E pensare che un’estate fa c’era chi giurava sulla liaison Bonucci-Psg quale diretta conseguenza dell’atterraggio di Matthijs de Ligt sotto la Mole. Si diceva: il Leonardo parigino va matto per il Leonardo juventino (vero) e farà di tutto pur di convincere Fabio Paratici a cederglielo (vero), tanto più che il giocatore s’è già convinto di dover fare di nuovo le valigie (falso). Il gigante olandese arrivato dall’Ajax, insomma, stava talmente sulle scatole all’ex milanista che quest’ultimo, tre mesi dopo, cosa ti combina? Ne prende le difese e sinceramente, nell’ascoltare le dichiarazioni di Bonucci nel post Lecce, tutto sembrava tranne che un attestato dal tono aziendalistico. Si difende De Ligt perché si deve? No, non è questo il caso. Semplicemente, siamo di fronte a un predestinato al quale va dato tutto il tempo per dimostrare di poter essere il migliore in assoluto, a gioco lungo. Il Golden Boy, adesso, non lo è e non ha mai pensato di esserlo, pur valendo economicamente già tantissimo, a vent’anni: 85 milioni e spiccioli. Ma serve pazienza, serve aspettarlo e comprenderne gli errori che ci sono stati (i falli di mano contro Inter e Lecce nonché le incertezze palesate in Nazionale) e che ci saranno ancora.