TORINO – Sentenziò a fine Ottocento John Bogart, caporedattore del New York Sun: «Il cane che morde l’uomo non fa notizia. Ma un uomo che morde un cane sì». E dunque, secondo lo stesso principio filosofico, ci sta che faccia clamore quello zero che ancora campeggia alla voce “reti su punizione” nelle statistiche bianconere di Cristiano Ronaldo. Alias, il fiuto per il gol fatto a persona. Basti dire – per farsi un’idea del tasso di sorpresa e clamore della cosa – che persino il quotidiano spagnolo As, ancora molto attento alle vicende del campione portoghese ex madridista, ha lanciato un quiz ad hoc, via social.
I DATI
Fatto sta che i dati parlano chiaro: CR7 in maglia bianconera ha calciato 28 punizioni dirette, sette delle quali sono state parate dal portiere avversario, mentre due sono finite fuori dalla porta e ben 19 si sono fermate contro la barriera. E passi il dibattito lanciato da chi puntualizza che in realtà anche nel recente passato il rapporto tra punizioni battute e punizioni realizzate non fosse poi così fantasmagorico (si balla intorno al 5-7 per cento), ma resta comunque ineluttabile he in maglia Real Madrid, Ronaldo, i suoi bei 33 sigilli su calcio di punizione li ha trasformati. Per la cronaca, il totale è di 55: altri 13 gol li aveva infatti trasformati con la maglia del Manchester United mentre 9 sono quelli fatti col Portogallo.
IN NAZIONALE
Proprio in Nazionale, l’ultimo capolavoro: il 6 giugno, in Nations League contro la Svizzera. Una prodezza simile alla penultima, realizzata sempre col Portogallo al debutto del Mondiale 2018: un 3-3 tanto bello quanto utile. Per rivedere un sigillo di Cristiano in campionato (tralasciando dunque coppe nazionali e internazionali), però, bisogna addirittura correre con la memoria al 16 novembre 2016: derby con l’Atletico Madrid, nella Liga. Eppure, considerando gli ultimi 10 anni di campionati in Europa, Ronaldo è al secondo posto del podio con 20 gol. Al primo c’è Lionel Messi, al terzo Miralem Pjanic (13): altro specialista bianconero.
