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Juve, evoluzione tattica: si vira verso il 4-3-1-2

TORINO – In principio era il 4-3-3. Ora, il susseguirsi degli eventi, potrebbe portare ad adottare come definitivo quel 4-3-1-2 considerato un’alternativa. Sembrava di rivedere il Maurizio Sarri dei primi tempi napoletani, quello presentatosi da Empoli con il 4-2-3-1 in testa, supportato dagli uomini presi al mercato per interpretarlo al meglio: Mirko Valdifiori su tutti. Un sistema di gioco che però ebbe vita breve, con virata al 4-3-3 per sfruttare al meglio le caratteristiche di chi aveva trovato a Napoli. Ed è una storia destinata a ripetersi, secondo quanto raccontato dallo stessi Sarri al termine della sofferta vittoria di mercoledì sera contro il Genoa: «Per caratteristiche siamo forse più adatti a giocare con il trequartista che con il tridente: quest’ultimo penalizza Dybala e Ronaldo. Quindi, con il recupero di Douglas Costa, vedremo di volta in volta: ha delle esperienze anche da trequartista quando giocava nello Shakhtar Donetsk».

INTERPRETI DA ALTERNARE

Il riferimento al brasiliano apre orizzonti inattesi in casa Juventus. Fino a mercoledì Sarri si riferiva a Douglas come all’uomo con cui mettere in pratica il 4-3-3. Ora diventa un’alternativa per il trequartista, un ruolo in cui il tecnico aveva finora indicato Ramsey e Bernardeschi. Dopo il match con il Leverkusen aveva tratteggiato così le caratteristiche dei due: «Ramsey ha capacità di muovere la palla in tempi ristretti e, con pochi tocchi di grandissimo livello, può essere una soluzione con le squadre chiuse. Negli spazi Federico, a livello di gamba, ha qualcosa in più per accelerazioni negli spazi». Ora si aggiunge Douglas che, per agilità nel breve e per tecnica, forse compete più con il gallese. In ogni caso si tratta di alternative di alto livello, da adattare agli avversari, in un modulo che prevede in attacco Ronaldo con uno tra Dybala e Higuain a fare da spalla.

 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/calcio/serie-a


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