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Spinazzola: “Il mani di De Ligt? Non è mai rigore”

Dopo qualche problema fisico, Leonardo Spinazzola ha conquistato il posto da titolare, anche se sulla destra ai danni del capitano Florenzi e non al posto di Kolarov sulla sinistra. L’ex terzino della Juventus è cresciuto molto, in entrambe le fasi, convincendo sia Fonseca che i tifosi della Roma. Tanti sostenitori giallorossi -attraverso i canali social del club – hanno avuto l’occasione di fare la propria domanda a Spinazzola, che ha risposto in diretta su ‘Roma Tv +’:

Hai visto qualche sorriso in più in squadra?
E’ normale che le vittorie portino serenità. C’è sempre da stare sul pezzo. E’ un attimo che si molla a livello di mentalità e atteggiamento e torni a fare una vittoria e un pareggio. Ci vuole equilibrio. Il mister ce lo dice da luglio e spera di darci il suo equilibrio. Senza non si va da nessuna parte.

Sulla fiducia della squadra
Quando perdi riguardi gli errori che fai in partita. Dopo il Napoli abbiamo comunque riguardato gli errori commessi perché è una linea sottilissima.

Come ti trovi con la squadra?
Benissimo. Tre mesi che faccio interviste, tre mesi che lo dico. Tanti li conoscevo, chi no sono ragazzi bravissimi. Si sta veramente bene.

Che tipo di musica ascoltate?
Kluivert e Jesus sono i dj dello spogliatoio. Mettono latino americano e hip pop. Adesso tra gli italiani Ultimo.

Hai qualche gruppo rock preferito?
I Queen, ma non è il mio genere. Le loro canzoni mi piacciono.

Favorevole o contrario alla Var?
Favorevole, ma non eccessivamente. Aiuta in certe situazioni come il fuorigioco. Il fallo di mano di De Ligt, che poverino sembra avere la calamita, non è mai rigore. Sono spizzate imprevedibili. Non si può difendere con le mani dietro. E’ diverso se il braccio è largo. Sembra che appena la sfiori col mignolo sia rigore, ma non è calcio questo.

Come ti trovi con Fonseca?
Benissimo. E’ il nostro gioco. Io Kolarov, Florenzi, Zappacosta e Santon siamo tutti gente con gamba e propensi ad attaccare. Il gioco del mister ci è piaciuto subito. Poi penso alla gara con il Genoa dove tutti dicevano che eravamo squilibrati, ma non era una questione tattica. Serve un po’ di coraggio. Dopo il mister ha voluto correggere delle posizioni e ora siamo più tranquilli in fase difensiva, ma facciamo le stesse cose. Saliamo sia io che Kolarov.

Avere Mancini a centrocampo aiuta?
Più giochi e più prendi confidenza e ti vengono automatiche le cose che ti chiede il mister. Le posizione degli esterni non sono da esterni pure. Devono stare in una posizione non comodissima per quanto riguarda un esterno perché giochi spalle alla porta. Non è come Under che gioca sulla linea. Dipende anche dalle caratteristiche.

Quanti tatuaggi hai? Quale hai fatto per primo?
Ne ho due. Uno piccolo e l’altro fatto con mia moglie. Penso di averli fatti insieme. Quello sul braccio ha un significato per la famiglia, sembrano scarabocchi ma non lo sono.

Ti ha sorpreso così Mancini?
No, anche con lui stando sempre insieme non pensavo corresse così tanto. Il piede si vedeva che era buono. Gioco con lui da tre anni. Fisicamente è un animale. Anche tecnicamente è molto pulito, sempre con la testa alta. Gianluca è forte. Imposta, fa i pallonetti. Ha fatto uno scavetto a Pastore incredibile.

La Roma si è schierata al fianco di Balotelli. Che ne pensi di questi casi?
E’ una vergogna. Stiamo nel 2020 e non si possono sentire ancora queste cose. Chi sbaglia, abbiamo tutte le telecamere possibili, paga. Senza che paghi tutta la cruva dove ci sono famiglie.

Quale delle tre maglie della Roma ti piace di più?
La rossa classica. Anche la blu è bella. All’inizio ero un po’ scettico, ma è veramente bella. Metto comunque prima la rossa, poi la blu e infine la bianca.

Piatto preferito romano?
Amatriciana, cacio e pepe…E’ difficile. Mia madre mi cucinava sempre l’amatriciana quindi dico quella.

Come ti trovi a Roma?
Roma è una delle città più belle del mondo. All’inizio ho avuto un po’ di difficoltà con orari e traffico. Alle 5 non posso uscire di casa (ride, ndr). La mattina so le strade per arrivare a Trigoria tranquillo senza Raccordo. Vengo da Foligno e ho girato a Bergamo e Torino che sono città che si girano in venti minuti. Il primo mese mi trovavo un’ora e mezzo nel traffico.

La canzone di Foligno…
Florenzi me la cantava sempre e quindi la cantavo anche io.


Fonte: http://www.gazzetta.it/rss/serie-a.xml


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