TORINO – Bisogna dare un senso alla stagione prima che sia troppo tardi. Inutile pensare all’Europa, adesso. Meglio calarsi nella realtà, tirarsi su le maniche e battagliare con grinta perché sabato a Genova disegnerà il proprio prossimo futuro in maniera a dir poco significativa. In caso di sconfitta, infatti, la squadra dovrà cambiare totalmente prospettive e concentrarsi al massimo innanzi tutto per evitare di lottare per un qualcosa che a inizio di stagione sembrava inimmaginabile: la salvezza. Solo una vittoria può tenere acceso il lumicino della speranza di ottenere qualcosa in più. Occorre, dunque, invertire la marcia.
Millico: se non ora, quando?
E per far questo urgono cambiamenti e una nuova mentalità. Diventa difficile, per esempio, pensare che sino ad oggi non sia stato valorizzato un talento come Vincenzo Millico, che negli anni passati con le giovanili aveva realizzato una valanga di reti. Oltretutto in questo inizio di stagione, a parte Belotti (sempre troppo solo, perché?), tutti gli altri attaccanti hanno deluso. Zaza non è mai riuscito a dimostrare il suo valore, a parte nei primi turni di Europa League (perché?). Iago Falque è stato più fuori (campo) che dentro. Nonostante questo, il giovane bomber in campionato ha racimolato due sole apparizioni per un totale di undici minuti giocati (più 3 gettoni in Europa con un gol segnato, ma giocando solo per 34 minuti in tutto). Da adesso in poi, visto come si sono messe le cose, il Toro potrebbe cercare (almeno) di valorizzare i suoi ragazzi migliori per costruire qualcosa di positivo.