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Inter Barcellona: le chiavi tattiche della sfida

Un esempio del pressing alto dell’Inter ben eseguito, in questo caso per iniziare la partita contro il Borussia Dortmund.

Le due punte nerazzurre devono compiere il primo movimento, che deve spingere il pallone verso il terzino avversario, dove poi i centrocampisti intervengono sia sul pallone che a scalare sui giocatori dove potrebbe venir scaricato. 

L’utilizzo di una difesa con tre centrali permette al difensore in zona palla di alzarsi a seguire l’esterno avversario, lasciando come opzione di gioco più logica per il terzino avversario il cambio di gioco verso la fascia opposta. In questo modo l’Inter rallenta la manovra avversaria ed evita che il pallone passi in verticale per i corridoi centrali.

Com’è evidente dalla geografia del campo, recuperare palla sulle fasce è più semplice che al centro, da quella zona poi l’Inter può cercare immediatamente una delle due punte e far scattare i loro meccanismi.

Gli inserimenti delle mezzali

Le due punte di Conte devono essere autosufficienti, devono sapersi costruire le occasioni da sole, ma Conte non vuole che siano sempre loro due a finire in area di rigore, sempre in parità numerica con i centrali difensivi avversari. Le due punte dovranno necessariamente essere aiutate dall’inserimento di una delle due mezzali, anche perché il centrocampo del Barcellona sarà sperimentale quanto il resto della squadra. Con Rakitic (quest’anno panchinaro) davanti alla difesa e Arturo Vidal e Carles Aleñá ai suoi fianchi: due mezzali offensive che potrebbero soffrire movimenti continui alle loro spalle.

Come anticipato, però, il centrocampo dell’Inter è il reparto che più soffre l’usura di questi primi mesi ad alta intensità. Con le assenze contemporanee di Sensi, Gagliardini e Barella, Conte dovrà nuovamente dare fiducia a Vecino, mentre l’altra mezzala dovrebbe essere Borja Valero, come visto contro la Roma. In alternativa, Borja e Brozovic possono scambiarsi i ruoli, con lo spagnolo davanti alla difesa e il croato a muoversi in verticale: palla al piede resta una risorsa importantissima per risalire il campo. 

Solitamente l’Inter utilizza Brozovic soprattutto in fase di costruzione, in cui fa da vertice nel rombo che include i 3 centrali difensivi, mentre le due mezzali si alternano nei movimenti in profondità e nelle corse all’indietro per ricompattare la formazione in caso l’azione sfumi. Contro la Roma si è visto bene come l’Inter sappia sfruttare i movimenti in profondità delle mezzali anche come opzione per i lanci lunghi, nel caso in cui entrambe le punte siano marcate strette. 

L’insieme dei compiti tattici che Conte assegna a mezzali e attaccanti è dispendioso, sia fisicamente che mentalmente, ma in una gara contro una squadra rimaneggiata, e con un centrocampo offensivo, potrà portare frutti. 

Antonio Conte finora ha lavorato per dare alla propria squadra gli strumenti e le motivazioni giuste proprio per vincere partite di questo tipo, perché se è vero che la vittoria e il passaggio del turno non sono scontati è vero anche che nessuno meglio di lui e dei suoi giocatori lo sa.


Fonte: http://sport.sky.it/rss/sport_calcio_champions-league.xml

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