Pur di tornare a giocare Jonathan Biabiany (31) non ne ha fatto una questione di categoria accasandosi al Trapani in Serie B. Ma il francese è rimasto molto legato all’Inter e c’è un filo sottile che lega anche oggi il calciatore alla Beneamata. Un filo tanto indissolubile che lo ha portato in ben tre occasione a riabbracciare la maglia nerazzurra quando la sua storia personale sembrava ormai destinata verso altri lidi. Nell’Inter campione di tutto nel 2010, Biabiany fu protagonista in finale del mondiale per club, dove segnò il terzo e definitivo gol dei nerazzurri al Mazembe. Ai microfoni di Itasportpress.it, Biabiany torna a parlare della squadra milanese e della sua esperienza amara con De Boer. “Io sono cresciuto all’Inter e la considero ancora la mia famiglia. Li ho vinto i miei primi trofei e lì ho passato anche il mio momento più buio (un’aritmia cardiaca lo tenne lontano dai campi per una stagione intera, ndr.) ma i ricordi sono tutti belli e auguro il meglio al club nerazzurro. Sono uno dei primi tifosi”.
CONTE – Biabiany vede un’Inter che in campo segue bene i dettami tattici di Antonio Conte. “Il tecnico ha già trasmesso una vera identità alla squadra e l’Inter se vogliamo è lo specchio dell’allenatore. Stanno facendo in campo quello che il mister chiede. Dispiace per l’uscita dalla Champions League dove è mancato qualcosa anche se nell’ultima partita potevano fare bottino pieno. In campionato per fortuna che c’è l’Inter a tenerlo vivo visto che la Juventus avrebbe fatto una striscia e chiuso la stagione con il tricolore già a gennaio. Questa Inter può tenere il passo dei bianconeri fino alla fine, ma visto i tanti infortunati, i nerazzurri devono rinforzarsi ulteriormente a gennaio con una punta e un centrocampista. Per me, e lo dico anche ai miei compagni del Trapani, questa Inter di Conte è da scudetto”.
DE BOER – Biabiany giocò pochissimo quando sulla panchina nerazzurra arrivò Frank De Boer nell’estate del 2016. Ottantaquattro giorni sulla panchina dell’Inter accompagnati raramente da risultati. 14 gare ufficiali, 5 vittorie, 7 sconfitte, 2 pareggi lo score dell’olandese. Ma l’avventura di De Boer è stata caratterizzata anche da una gestione rigida, senza sconti, di una rosa che ha definito sempre “troppo larga” e poi nel giorno dell’esonero sottolineò di aver avuto un “gruppo marcio”. Biabiany riapre quel libro amaro e a distanza di anni non dimentica: “Mi ha ferito molto sentir dire dal nostro allenatore che eravamo un gruppo marcio tanto che io gli ho risposto subito. Con lui non ho avuto un buon rapporto in tutti i sensi e non solo dal punto di vista tecnico difatti non ho mai capito perchè mi ha messo da parte. Ma non ero il solo a non capirlo perchè anche chi giocava sempre in quella Inter diceva che non capiva il calcio di De Boer e che si mostrava sempre arrogante. Si è messo la gente contro e non apprezzava niente dell’ambiente nerazzurro. Per me l’olandese è stato il peggiore tecnico della storia nerazzurra. Non ha avuto risultati a Milano e poi è andato in Inghilterra al Crystal Palace facendo anche peggio ma con questo suo modo di fare calcio fallirà da tutte le parti”.