Il condirettore della Gazzetta Stefano Barigelli sulla scelta dei nerazzurri di annullare la conferenza stampa prima della gara con la Fiorentina
Mao, in una delle sue massime più famose riservate a chi osava criticarlo, sosteneva che bisognava colpirne uno per educarne cento. Era un’altra Cina e anche un altro mondo. La decisione di annullare la conferenza stampa di Conte come sanzione esemplare e preventiva per tutti i media ha lo stesso acre sapore di ingiustizia sommaria. Se il motivo era una lettera offensiva apparsa (tra l’altro due giorni fa) su un quotidiano, bastava limitare la risposta al quotidiano medesimo. Punire tutti, e spiegare nel comunicato che si tratta di un “messaggio” rivolto alla intera comunità di chi si occupa dei nerazzurri, non è da Inter. Un club che si è guadagnato la generale simpatia anche quando non vinceva. Anzi, soprattutto quando non vinceva. Perdere una Champions non è grave. Perdere il proprio spirito sì.