Ecco il comunicato che ha diffuso l’Aiac, l’Associazione Italiana Allenatori, che ha replicato così all’Ordine dei giornalisti, che ieri aveva chiesto, anzi preteso le scuse di Antonio Conte a Italo Cucci per il caso della lettera offensiva nei confronti dell’allenatore dell’Inter:
“Scrivere questo comunicato non ci fa piacere: per il rispetto che abbiamo per l’Ussi e per il percorso, che abbiamo fatto e che vogliamo continuare a fare insieme.
Tuttavia ci siamo costretti e ci dobbiamo schierare non perché Conte è un allenatore, ma per senso di giustizia.
La mail di uno sportivo pubblicata dal Corriere dello Sport è offensiva e “lo stimatissimo professionista dell’informazione, maestro di tanti” ( giudizio che condivido), nell’occasione ha sbagliato. Perché non era obbligato a pubblicarla (anzi) e non era nemmeno obbligato a condividerla: “alla sua cattiveria aggiungo la mia”.
E hanno sbagliato, secondo me, tutti coloro che non hanno preso le distanze. Mi preme riprendere il citato articolo 21 della Costituzione: “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con le parole, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Credo valga anche per Conte che (“con ogni altro mezzo”, annullando la conferenza stampa) ha voluto manifestare il suo pensiero. Non possiamo condividere l’idea che chi offende, poi, senza fare un minimo riferimento all’offesa fatta, si prenda il diritto di valutare la misura della risposta dell’offeso. Ed in più, e forse in questa occasione credo si possa parlare di arroganza, voglia anche scegliere il tempo per le scuse (entro il post-partita).
Condivido invece il pensiero che il rispetto verso gli altri sia la base del vivere civile, tuttavia penso che valga anche l’idea che se si vuole rispetto prima si debba rispettare.
Con il comunicato dell’Ussi, inavvertitamente, alla fine si arriva ad avvalorare la tesi che “io posso scrivere che tu sei un esaurito, tu devi stare zitto e far finta di niente”. Se passa questa tesi non è l’articolo 21 che salta, bensì i valori ideali e morali ai quali la nostra Costituzione si ispira.
Noi crediamo che Conte non debba delle scuse, almeno nei tempi che Ussi vorrebbe imporre. Crediamo semmai che, se fra un po’ di giorni, si trovasse il modo di un incontro, questa sarebbe la soluzione più auspicabile. Senza scomodare la Procura federale”.
Renzo Ulivieri, Presidente AIAC