Natale più bello era difficile immaginarlo anche per il più ottimista degli interisti. L’Inter si tuffa nella pausa invernale e nella sessione di mercato di gennaio da capolista, in coabitazione con la Juventus. Tutto ancora da scrivere dunque, con la possibilità di regalare a Conte qualche arma in più per fronteggiare i rivali bianconeri.
La redazione di Passioneinter.com ha contattato in esclusiva un giocatore che soltanto da pochi mesi ha lasciato Appiano Gentile per andare a giocare in Cina allo Jiangsu Suning, ovvero Joao Miranda. Con lui abbiamo parlato dell’attualità nerazzurra, ma anche ricordato alcuni episodi del recente passato.
Miranda, innanzitutto come sta e come vanno le cose in Cina?
“Tutto bene, devo dire che le cose stanno andando a meraviglia qui, decisamente”.
Le è passato per la mente di poter chiudere la carriera lì?
“A dirti la verità non ci ho ancora pensato. In questo momento penso solamente a portare a termine questo contratto che ho firmato con lo Jiangsu ed a fare bene in campo. Soltanto poi penserò al futuro, vedremo”.
Cosa rappresenta per lei l’Inter?
“L’Inter è una squadra che mi ha aiutato, che mi ha dato tanto. Mi ha migliorato come giocatore, completato come difensore. Mi piace tanto, le voglio bene, mi piace dire che ora con me ha un tifoso in più a sostenerla ed a sperare che vinca le partite”.
L’ha sorpresa la crescita che ha avuto quest’anno? Pensa che possa lottare fino alla fine per lo Scudetto?
“Penso di sì, assolutamente. Ha formato una grande squadra che può vincere lo Scudetto. Quest’anno o il prossimo, non importa, ma certamente può vincerlo”.
Che ne pensa di Conte?
“Non lo conosco a livello personale. Posso dunque giudicarlo ‘da fuori’ dicendo che è un vincente: ha vinto ovunque sia andato. Bisogna dargli dunque il rispetto dovuto a chi vince. Perché quando vinci significa che sei molto bravo”.
Qual è la partita più bella che ha giocato con la maglia dell’Inter a livello personale e quella più bella a livello di squadra?
“Personalmente penso sempre prima alla squadra, dunque la mente va alla vittoria in casa della Lazio che ci ha permesso di qualificarci in Champions League. E’ stato un passo decisivo per tornare ad essere grandi. Perché l’Inter deve giocare sempre la Champions ed infatti dopo quella partita ha cominciato a crescere per davvero. Guadagna più soldi, attira i grandi giocatori e diventa sempre più grande”.
A proposito di Lazio-Inter 2-3. Lei hai vinto tanti trofei in carriera, ma l’euforia di quella sera si può paragonare a quella di un trofeo?
“Beh, un trofeo è sempre un trofeo, è bello vincere. Penso dunque che no, non si possano paragonare le due cose, soprattutto perché, come dicevo, bisogna considerare che l’Inter ha l’obbligo di giocare sempre la Champions League, sempre”.
Gabigol è esploso in Brasile. Come mai non giocava in Italia?
“Non ha avuto la pazienza giusta, ma ora sta dimostrando che è un grande giocatore. Sa fare gol, gioca alla grande, sta facendo vedere cosa sa fare. Credo che debba tornare in Europa ora, dove sono sicuro che farà altrettanti gol”.
Fa bene l’Inter a venderlo?
“Non saprei se faccia bene a venderlo. Perché è davvero forte, ma non ha avuto la pazienza per arrivare a dimostrare in Italia quanto vale veramente”.
De Boer ha detto che all’Inter ha trovato un gruppo marcio. Cosa ne pensa?
“Non lo so, guarda. Penso che un allenatore possa dire quello che pensa, è il suo pensiero. Sta poi ai calciatori dimostrare di essere forti, in campo. Quello che posso dire è che io all’Inter ho sempre trovato ottimi gruppi con cui giocare”.
Con Spalletti che rapporto aveva?
“Molto buono. Spalletti ha fatto bene come allenatore a Milano, ha preso in mano l’Inter in un momento in cui era in difficoltà e l’ha riportata lì dove meritava di stare, a lottare per i primi posti ed in Champions League”.
Ha fatto coppia con tanti grandi giocatori in difesa. Quali sono i più forti?
“Penso di aver fatto grandi cose soprattutto con a fianco Godin, un grande campione. Assieme abbiamo vinto tanto all’Atletico Madrid, mi sembra giusto citare lui”.
E Skriniar? Quest’anno sta avendo qualche difficoltà in più…
“E’ assolutamente normale quando cambi allenatore. Ha un grande potenziale, per essere uno dei migliori difensori del mondo. Ma non può essere ogni anno al top, è una cosa normale”.
Ha avuto modo di marcare Lautaro Martinez in allenamento. Quanto è forte secondo lei?
“Lautaro per quello che ho visto io in allenamento è fortissimo. Così come Gabigol: con la pazienza giusta anche lui avrebbe dimostrato che è forte. Lautaro ha vissuto una situazione simile: al primo anno in Italia non ha giocato quanto voleva, ma a differenza di Gabigol ha avuto pazienza. Sono davvero contento per il Toro per quanto sta facendo vedere quest’anno, perché se lo merita, è fortissimo”.
LA REDAZIONE DI PASSIONEINTER.COM RINGRAZIA JOAO MIRANDA PER LA CORTESIA DIMOSTRATA